Era natale dell’ottantasei. Eri ai tuoi ultimi giorni prima che un figlio ti scaldasse l’anima, ma tu volevi la neve perché c’era quando nacque Gesù, e la volevi anche per tuo figlio. La neve venne a marzo e tu, col naso in su, guardavi i fiocchi caderti sulla faccia, posarsi sui capelli, ma stavi attenta perché non arrivasse nemmeno per sbaglio al tuo bambino. Facemmo le pettole in quei giorni, perché a natale non ne avevi avute e nemmeno le volevi; senza la neve non ti pareva natale. A quei tempi facevo il manovale ed al lavoro ci dovevo andare anche col ghiaccio a terra, o non mi avrebbero pagato. Questa è una piaga comune qui a Manduria, ma nessuno ci ha mai messo una pezza, anche se tutti sanno che il lavoro c’è, rigorosamente a nero. Quando tornavo portavo quattro soldi, ma il panzerotto per te usciva sempre. Poi imparasti a farli in casa, ed erano migliori perché sapevano del tuo amore. Al nostro bimbo invece piacevano le patatine fritte, quelle che compravamo surgelate. Che bei poveri tempi abbiamo passato insieme!
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