O non sanno di cosa parlano o coscientemente mistificano la realtà. Non può spiegarsi diversamente l’affermazione contenuta nel comunicato stampa dell’Acquedotto pugliese diffuso lunedì pomeriggio, 15 aprile, per annunciare l’avvio ufficiale dei lavori per la realizzazione del nuovo depuratore a servizio dei comuni di Sava e Manduria.
Tralasciando la prima non veritiera affermazione, secondo la quale il progetto sarebbe stato «frutto di un ampio ed articolato confronto con il territorio e le istituzioni» (e le proteste?, le opposizioni dei comitati e dell’amministrazione di Avetrana?, e gli esposti alla Procura della Repubblica?, e le interrogazioni parlamentari?, e i ricorsi alla giustizia amministrativa?), a stupire maggiormente è l’asserzione secondo la quale, virgolettiamo, «l’area individuata per l’impianto … interessa una zona periferica del territorio rurale del comune di Manduria».
Ma quale «zona periferica»! Per chi non ha idea di dove sia il luogo in cui sarà costruito il depuratore per 5000 metri cubi di reflui al giorno, può pensare ad una zona sperduta nelle campagne del vasto territorio manduriano che misura ben 180 chilometri quadrati, priva di servizi, lontana da qualsiasi insediamento di interesse pubblico o privato, turistico, industriale e così via.
Non è assolutamente vero. Basta dare un’occhiata alle foto satellitari di Google Maps che offrono un’istantanea sufficiente a smentire inequivocabilmente l’immagine offerta dal responsabile delle comunicazioni esterne dell’Acquedotto pugliese («zona periferica del territorio rurale del comune di Manduria».
Ebbene, il depuratore a 1700 metri dalla costa, si trova al centro di un territorio intensamente abitato e occupato da migliaia di fabbricati abitativi alcuni molto vicini (Villa Maya, casa vacanza super lusso da 800 euro a notte) dista appena 240 metri dal recinto esterno dell’impianto). La parte più distante della zona residenziale Urmo-Belsito, in parte ricadente nel territorio di Manduria ma quasi tutta di Avetrana, è lontana appena un chilometro dal depuratore. Novecento metri è invece la distanza dell’albergo residence «Sala Bianca», 750 metri l’hotel residence e campeggio «Aurora»; la foce del fiume Chidro dista 1500 metri e 3500 la Salina dei Monaci (queste ultime due, riserve naturali protette). Prendendo in considerazione la fascia costiera, migliaia di abitazioni estive e decine e decine di B&B e case vacanze guarderanno il depuratore e ne sentiranno probabilmente gli odori, a distanze comprese tra i 250 e 1750 metri (tanto è distante la spiaggia di Specchiarica). E allora, venghino turisti, venghino.
Nazareno Dinoi
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.