Uno dei più straordinari gesti di pace nella storia del dialogo tra Islam e Cristianesimo, è rappresentato dall'incontro tra Francesco d'Assisi e il Sultano di Egitto Malik al Kamil.
Quello storico colloquio, avvenuto a Damietta, a pochi chilometri di distanza dal Cairo, è ancora oggi così significativo e attuale per le sue conseguenze nel dialogo interreligioso e per la pace mondiale, tanto da rimanere, pur a distanza di molti secoli, l'avvenimento esclusivo che indica la rotta da cui partire nella ricerca di intesa e armonia tra Oriente e Occidente.
Francesco, uomo di pace. Il Papa ricorda il Poverello d’Assisi come un “uomo di pace” che esortava i suoi frati a salutare le persone come chiesto da Gesù: "Il Signore ti dia la pace". San Francesco - scrive il Papa - aveva compreso col cuore che tutte le cose sono state create da un solo Creatore, l’unico che è buono, e che “tutti gli uomini hanno in Lui un Padre comune”.
Pertanto, “desiderava portare a tutti gli uomini, con animo lieto e ardente, la notizia” dell’amore ineffabile del “Dio onnipotente e misericordioso”, che "vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità" (1 Tm 2,3-4).
Per questo motivo, invitava i frati che si sentivano chiamati da Dio ad andare tra i saraceni e gli altri non cristiani, nonostante i pericoli.
Joannes Del Sorriso
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