Non hanno altro da fare i galantuomini, e vanno a passare il tempo davanti ai ritrovi esistenti o improvvisati in piazza. Arrivano presto, ma se li senti parlare di lavoro sembrano crederci, almeno loro. Non risparmiano frecciate per nessuno. Passa il medico e loro si chiedono chi crede di essere quello. Lo sanno tutti che è figlio di un picuraru! Che si desse meno arie. Loro invece hanno lavorato a Taranto per ben venti anni! Ora si sono ritirati con un abbuono contributivo e con l’indennità sull’amianto, ed hanno la pensione che si matura in quaranta anni. Si sentono superiori, ma i loro figli sono sciurnatieri, i figli di picurari e illani sono professionisti stimati e pagati. Tornando a casa parlano delle tasse che li uccidono. Dicono che di corrente e di telefono hanno pagato un botto, ma quelli sono consumi: chi li deve pagare? La moglie quel giorno non ha voglia di cucinare. Un ristorante aperto a mezzogiorno si troverà! In fondo i soldi stanno per essere spesi, anche se non rimane nulla a fine mese. Tante parole inutili, una sola verità.
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