Non l’ho chiesto a nessuno di nascere! Eppure eccomi qua. Per i miei primi quattordici anni la mia vita fu quasi priva di significato. Ero come un animale che si sveglia, mangia, passeggia e poi muore. Poi incontrai quella ragazza che voleva fare di me un capolavoro, e ci sarebbe riuscita se non fosse morta. Dovevo fare il militare? Decisi che non mi sarei accontentato di quello che facevano gli altri: io avrei dato di più. Quel giorno non mi accorsi della morte che camminava nella mia ombra. Quella bomba mi mise KO e dovetti ritornare sui miei passi. Ma perché non mi fu concesso dalla vita di fare quanto di meglio possibile? La sera, invece di andare a giocare a carte con gli amici, andavo a scuola per non lasciare che il tempo scorresse senza di me. Ora mi sono calmato un poco, ma che senso ha la vita che non vivo più? I miei amici bambini dicono che devo scrivere le favole per loro e non posso morire per adesso. Giusto! Invece quando avrò scritto le favole potrò morire? Ma so che vivrò nel cuore dei miei piccoli amici.
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