In Italia i criminali come Cesare Battisti hanno fatto 370 morti. Cittadini, poliziotti, carabinieri, donne, uomini, dirigenti, operai, politici, giornalisti, innocenti ammazzati in agguati, nei sequestri, durante rapine. In 135 - bambini inclusi - dilaniati dalle bombe nelle piazze, nei treni, nelle banche.
A questi si aggiungono 1.000 feriti, molti dei quali resi disabili per sempre. E a questo terrorismo di matrice “politica” (ma quale politica) andrebbero aggiunti i morti e i feriti di quello che va sotto il nome di terrorismo mafioso: bombe a Capaci, a Palermo, a Firenze, a Milano, a Roma. Pallottole per giornalisti, magistrati, uomini delle forze dell’ordine, politici, comuni cittadini.
Centinaia, migliaia di morti e feriti per mano del terrorismo in Italia. Sono le nostre Torri Gemelle, sono i nostri Nizza, Londra, Mosca, Madrid. Solo che lì il terrorismo è stato di matrice religiosa, islamica. Qui politica, mafiosa e italiana.
Brigate Rosse, Ordine Nuovo, Ordine Nero, Nar, Avanguardia Nazionale, Prima Linea. Sono stati i nostri “ISIS”, i nostri “Al Qaeda”. Fanatismo politico o fanatismo religioso: solo scuse, “fedi” dietro le quali giustificare la stessa, identica, sanguinosa e spietata sete di potere di assassini che estremizzano, per interessi personali, idee e fedi in cui credono milioni di persone innocenti e pacifiche. Fortunatamente nessuno si permetterebbe di dire che gli italiani di sinistra sono tutti terroristi; o che gli italiani di destra sono tutti terroristi; o che i meridionali sono tutti terroristi. Perché sarebbe da stupidi, da ignoranti, da imbecilli fare simili generalizzazioni. Sempre. Emilio Mola
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