Come già detto in altre occasioni, l’immagine che si è voluto far passare, dei savesi tutti compatti con la soluzione depuratore consortile, è falsa e strumentale. In realtà è solidale con quella tesi soltanto il sedicente “Comitato Salute” composto da quattro gatti che a Sava hanno organizzato e animato le manifestazioni pro-scarico al mare.
Molti tacciono, è vero, e non si esprimono, ma molti altri sin dall’inizio han preso le distanze e hanno assunto posizioni critiche al progetto consortile, e solidali con gli avetranesi. Tanto che alcuni di noi (me compreso) hanno partecipato attivamente anche alle varie manifestazioni contro lo scarico a mare e il progetto consortile e che in un gruppo Facebook fatto da savesi, “A Sava? Tutti bbueni cristiani”, da anni si solidarizza con le posizioni anti-scarico al mare e anti-consortilità, sollecitando politici e politicanti e cittadini a prendere in considerazione l’ipotesi di un nostro depuratore non consortile. Depuratore che però, va detto, non può essere quello iniziato e mai portato a termine negli anni ‘70, in quanto inservibile e obsoleto. La nostra proposta è quella di un moderno fitodepuratore che serva solo Sava e realizzabile sul territorio savese, in un luogo come ad esempio la vecchia e imponente cava dismessa di Trèmula.
Gianfranco Mele
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