A proposito del titolo di prima pagina del quotidiano “Libero”: «Comandano i terroni». Grazie, Vittorio Feltri, per ricordarmi quotidianamente quanto sia bello esser Meridionale. Grazie per questo titolo talmente emblematico da ricordare ad una nazione intera quanto sia bello, per noi Meridionali, essere “diversi” quando appena due settimane prima ci si indignava - come è giusto e sacrosanto che sia - dinnanzi ai ‘buu’ rivolti ad un calciatore senegalese ricordando al mondo intero che, quando ci conviene, siamo tutti uguali.
Grazie per avermici fatto soffermare ed avermi fatto realizzare tutti i pregi di noi disgraziati nati sotto il Po: mori, scuri, fancazzisti, reazionari, sessisti, in perenne attesa della pensione e del reddito di cittadinanza, smaniosi e bramosi di sole e mare tutto l’anno, leggeri e senza problemi tanto, oh, a lavorare ci pensate voi.
Tutti grandi lavoratori, che tanto producete ma che tuttavia dovreste ammettere che se molti dei migliori giuristi nostrani - oltre, dunque, alle tre delle più importanti cariche istituzionali di Governo - siano di stampo “terrone” - tanto in questa quanto nelle scorse legislature - è perché, forse forse, questo fancazzismo - leggasi tasso di disoccupazione - e questo reazionismo - leggasi sfiducia verso le istituzioni colluse sino all’osso - ci rende talvolta un po’ più scaltri, figli di puttana e leggeri di quanto non siano loro, ariani e grandi lavoratori per il bene della patria.
Come se, fra le altre cose, essere definiti ‘Terroni’ fosse poi un’offesa.
Noi amiamo la terra: la terra ci è madre, ci nutre, ci dà il mare, l’acqua, la vita.
Comunque, amichi del nord, se davvero lavorate anche per noi, cercate di lavorare un po’ di più perché qui non è che si stia poi benissimo.
Cristiano Marrella
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