La povera donna aveva fatto un matrimonio d’interesse con l’essere più insipido che la terra abbia mai vomitato, ma in compenso aveva un caratteraccio, e non faceva mai mancare le botte alla moglie. Addirittura si vantava con gli amici che, la povera donna, botte e pizza quante ne voleva, ma che non si azzardasse a alzare la testa di fronte a lui o gliela staccava! E venne il giorno in cui la donna alzò la testa e diede una coltellata a quella merdaccia. Lo Stato non la condannò. Però i vicini e i conoscenti dissero che era lei a… a fare che? Ad andare sempre piena di lividi? Ma lei chinava la testa e si adattava a qualsiasi lavoro onesto le fosse proposto. In poco tempo sfiorì la sua gioventù, che lei ormai non curava, nel rimorso di quel che aveva fatto, tutta presa a fare da mamma e da papà ai suoi due figlioli. Per la gente che passava di lì non aveva più nome di donna, ma “La megera”, con la cattiveria tipica di chi giudica tutto e tutti. Forse avrebbe fatto meglio a lasciarsi ammazzare di botte? Ma era un essere umano lei! Molto più di suo marito.
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