Nino viveva per quelle giornate in giro per le campagne con papà. Si allontanavano dai tratti di strada asfaltata, per inoltrarsi dove la natura la faceva da padrona e papà gli insegnava quali erano i funghi mangerecci. Si portava anche una borsa dove mettere zanguni e spruscini, che avrebbero mangiato insieme alle fave. Ma quel giorno come era strano papà! Nino avrebbe voluto che il padre lo annoiasse indicandogli chissà quali fenomeni della natura, ma quel giorno papà gli parlava di morte. Gli diceva che la nonna era morta ultracentenaria, ma lui non avrebbe annoiato chi gli stava attorno per tanto tempo. Nino gli diceva che non stava annoiando nessuno e che la morte non è una liberazione, ma papà rispondeva che non lo era per chi restava, ma chi, magari, soffriva un male qualsiasi, non vedeva l’ora di incontrare la nera signora. Non si chiedeva se c’era qualcosa dall’altra parte! Voleva soltanto andare a vedere e basta. Forse ci sarebbe stato un dio qualsiasi, forse il nulla, ma Nino non avrebbe più avuto il suo papà purtroppo.
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