Lo ammetto, quando sentì ridere Nichi Vendola in una intercettazione ambientale al telefono con l’allora pr dell’ILVA Archinà, fui costretta a sentirla più volte. Quelle risate in quel momento storico per la mia terra erano strane, suonavano come un motivo allegro durante un funerale. Ma nessuna risata si riferiva ai bambini di Taranto, o al ruolo svolto dal giornalista che provava a fare domande al patron del siderurgico. La risata era rivolta allo “scatto” di Archinà e probabilmente alla sua goffaggine. Ieri Nichi Vendola è stato male e come ogni comune mortale da infartuato è stato portato in terapia intensiva. I social si sono scatenati, e i riferimenti a quella telefonata sono tornati tutti, insieme al riferimento alla sua “ricchionaggine”.
Giudicatelo politicamente. Fatelo pure, ma ripulite prima la vostra memoria e poi la vostra coscienza...se ce l’avete.
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