Posso dire qualcosa solo per aver letto su questo giornale la storia infinita della monnezza. Dunque, un bel giorno, credo dopo accordi sottobanco tra pochi, giunse una lettera, dalla Regione Puglia al Comune di Manduria, che chiedeva al Consiglio Comunale di questa città, la riapertura della discarica già colma La Chianca, tempo 30 giorni per decidere.La lettera restò chiusa nei cassetti del Comune per oltre 30 giorni, e dopo fu portata a conoscenza di tutti. Mi sembra che nessun consigliere comunale si dolse più di tanto, ne fu fatto un Consiglio Comunale ad hoc, che accertasse perché quella lettera restò chiusa nei cassetti. Dopo tutto si trattava di un problema che interessava tutta la comunità manduriana.Oggi ci troviamo così com’è scritto in questo articolo. E’ pacifica che nessuno riuscirà a cambiare niente, neanche i nuovi politici al Governo (sarei contento di sbagliarmi). La discarica era già piena, è stata riaperta, scaricheranno spazzatura da tutte le parti senza differenziare, mentre noi asini (dicono che bisogna differenziare per il nostro bene, non quello degli altri) faremo la differenziata perché ci fa bene alla salute, anche se paghiamo, forse, più degli ospiti che scaricano qui.Ma la domanda che faccio a chi conta (escludo a priori tutti gli inquilini del passato consiglio comunale), a chi vuol fare il sindaco, a chi dirige associazioni varie, ecc., ecc., è: “sapremo mai quando questa discarica la riterranno piena”? Questo è uno dei problemi più importanti che abbiamo noi, perché così riaprendo la discarica abbiamo tolto un pensiero alla Regione Puglia che non sapeva come fare. I partecipanti alla gara di sindaco dormano pure, su questa e sull’altra storia, quella del depuratore di fogna.
Carlo Smohalla
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