Il tenentino era al suo servizio di prima nomina, ma lo mandarono in un posto in cui c’era davvero tanto da fare. Aveva spesso a che fare con ex galeotti e, a volte, sottolineava felice davanti ai suoi superiori che si stavano sforzando per cambiare, ma il capitano diceva che non cambieranno mai. Uno che ha potuto appropriarsi di un bene altrui non lo ha fatto per caso! Lo ha fatto perché, nella sua mente, tutto quello che vede in giro gli appartiene. Uno che ha violentato una donna lo ha fatto perché si ritiene essere superiore. La galera può averlo calmato, ma non cambiato: tornerà a delinquere. Chi ha tolto la vita a un’altra persona lo ha fatto perché non ha pietà nemmeno per se stesso. Il tenentino non voleva assolutamente fare propria questa logica, che emarginava chi era stato dentro. Sapeva benissimo che i recidivi c’erano sempre, ma lui voleva credere che c’era anche chi veniva redento dopo un periodo in carcere. Peccato che non la pensasse più così quando gli rubarono la macchina. Ora li voleva in carcere a vita: era toccato a lui!
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.