Nino era sempre silente sul cantiere. Sentiva gli altri dire parolacce e ridere, ma non partecipava. Li sentiva anche parlare di persone che non erano presenti. Dicevano che la moglie del Tizio…, oppure il figlio del Caio… E come vantavano la propria sessualità! Sembrava che passassero tutto il loro tempo libero su una cosa, mentre, una volta tornati a casa, cena, pennichella e sala giochi. Nino aveva l’età giusta per vantare prodezze sessuali, ma non lo faceva. Davide decise che era gay, lo raccontò agli altri colleghi e, da quel momento, Nino divenne gay per tutti. Quando fu licenziato, chiese il perché e gli fu risposto che gay non ne volevano su un cantiere di maschi. Non ci volle molto a risalire all’autore della calunnia. Quello aveva una figlia femmina mica male! Nino decise che se la sarebbe fatta e ci riuscì. Riuscì anche a rubarle un paio di mutande che, il giorno dopo, portò sul cantiere dove lavorava Davide. Gliele tirò in faccia e gli disse di riportarle a sua figlia, perché non gli servivano, dato che lui era sempre stato maschio.
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