Caro Agostino, in questo momento ti sto pensando. Mentre guardo fuori dalla finestra le cose che accadono, penso che tu questa realtà non la stai vivendo, che ti è stata tolta per una serie di equivoci. Penso anche, però, che questa realtà, un giorno, tu tornerai a viverla.
Non è semplice mi trovo in difficoltà a scrivere queste parole perchè ho paura di ferirti e farti stare male.
Ma io sono qui a darti forza e a far nascere un piccolo sorriso, una piccola speranza.
Nello stesso tempo penso alla difficoltà di vivere in cella. Penso alla voglia che hai di tornare in libertà. Immagino che tu stia pensando ogni secondo, minuto, ora, giorno, settimana di uscire da lì.
Tu potresti dirmi «Da lontano il tempo può essere un castigo, sembrarci infinito, ma tu devi avere ancora un po’ di pazienza. Qui c’è un mondo che ti aspetta, aspetta solo te!». Devi trovare la forza, aspettare e pensare che fuori da lì c’è chi ti aspetta e vorrebbe abbracciarti. C’è una frase che mi dice sempre mia figlia Allison “Se stai bene tu, sto bene anch’io”. Lei vive per me, nel momento del bisogno lei c’è sempre.
Ecco, anche tu non sei solo.
Ho capito che la libertà è la cosa più bella che Dio potesse donarci. Quando qualcuno viene rinchiuso in una cella perde un pezzo della propria vita, ma tu in questo tempo di detenzione che ti resta, guardati dentro e vivi per chi ti ama, specie i tuoi genitori, tuo fratello da lassù I tuoi figli che ti adorano.
Forse questa lettera può sembrarti banale, ma volevo a tutti i costi parlare con te.
Ho capito che anche quando dimostri di essere contento, in fondo, sono soltanto degli inganni che usi per nascondere il nero dentro di te: la tristezza e la solitudine. La vera prigione è dentro di te!
Ho colto in te, in ogni caso, la voglia di darsi da fare, la voglia di non lasciarsi scappare l'opportunità di una vita migliore.
E soprattutto ho capito che è importante riuscire a vivere al meglio ogni giorno della nostra vita. Tu sei riuscito, involontariamente, ad “insegnare” qualcosa a me, ti siano ora di conforto e monito le mie parole.
Giuseppe Nuzzo
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