Anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è indagato nell’inchiesta della Procura di Foggia relativa alla nomina del commissario di una Asp, nell’ambito della quale la magistratura dauna ha notificato ieri un invito a comparire all’assessore regionale al Welfare Salvatore Ruggeri. Ne dà notizia su Facebook lo stesso Emiliano, spiegando di aver “appreso da Ruggeri di essere anche io – scrive – sottoposto ad indagini preliminari”.
“L’accusa – spiega – consiste nell’avere ricevuto indicazioni politiche da un consigliere regionale per nominare commissario di una Asp una determinata persona. E ció, nonostante io abbia ritenuto di non accogliere tale indicazione formulatami sin dal febbraio 2019, tanto che nessuna nomina è stata effettuata sino ad oggi. Non ho accolto l’indicazione nominativa ricevuta, avendola ritenuta non pienamente soddisfacente alla luce delle mie prerogative discrezionali. Rispondo dunque per una nomina mai effettuata”.
Così le opposizioni. Dichiarazione congiunta dei consiglieri regionale di Fratelli d’Italia e Direzione Italia (Erio Congedo, Giannicola De Leonardis, Ignazio Zullo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola)
“Abbiamo fiducia nella Magistratura e siamo rispettosi del lavoro dei magistrati ed anche per questo siamo sempre stati e lo saremo anche questa volta garantisti. Perché per noi un avviso di garanzia è appunto una ‘garanzia’ per chi lo riceve di potersi difendere da ipotetiche accuse mosse da una Procura. Per questo, al contrario del presidente Emiliano, non abbiamo mai chiesto le dimissioni né sue né quelle dei suoi assessori. Anzi, in tutte quelle occasioni siamo rimasti in silenzio stampa, per il rispetto di chi indagava, ma soprattutto per quella presunzione di innocenza che per noi è un faro del vivere politico-civile.“Ma se il presidente Emiliano pensa di dare all'opinione pubblica l'idea di essere ‘legittimato’ nel suo ruolo e nella sua attività politica anche dai consiglieri di opposizione - facendo intendere che il suggerimento sulle nomine possa arrivare anche da noi, oppure invitandoci a discutere del suo Piano Rifiuti - si sbaglia di grosso e glielo diciamo nei denti, almeno per quanto ci riguarda. Non abbocchiamo al suo tentativo di mettere tutto in un grande calderone per distrarre i pugliesi e fargli credere che ‘siamo tutti uguali’.“Per questo, non ci saremo alla riunione che il presidente Emiliano ha convocato per discutere del Piano Rifiuti con le minoranze, dopo aver svolto martedì scorso quella con la sua maggioranza. Perché un Presidente che illustra un Piano Rifiuti a scadenza di mandato per noi non è legittimato a farlo e desta sospetti in un periodo pre-elettorale considerato i grandi interessi forse anche legittimi che si nascondono dietro i rifiuti. A pensar male si fa peccato e noi vogliamo peccare.“Una bozza del Piano Rifiuti che arriva dopo quasi 5 anni di Presidenza, a fine legislatura in odore (o meglio puzza) elettorale - e dopo aver regalato ai pugliesi tasse su tasse per un servizio osceno e un'Agenzia (AGER), contrabbandata come indispensabile nel contrastare l'emergenza rifiuti, ma che si è rivelata essa stessa fautrice di caos e poltrone da distribuire sulla pelle dei pugliesi che pagano tasse strozzanti - ci sembra davvero troppo! Risultato: una Puglia piena di rifiuti e milioni di euro spesi per tamponare ora questa, ora quella emergenza.“Emiliano è al capolinea. Finisca questi mesi così come ha passato i 4 anni fra clientelismo e nuove poltrone, ma eviti di tirarci in ballo! Non creda che nel centrodestra siano tutti uccelli migratori”.
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1 commento
sergio di sipio
ven 18 ottobre 2019 07:17 rispondi a sergio di sipioDico la verità non ho letto tutto l'articolo ma se tutti si fossero applicati sul loro lavoro a Torre Colimena avremo già l'acqua potabile da parecchi anni. Lazzaroni lazzaroni, occupatevi dei cittadini e non fate le risse in pubblico.