La dibattuta vicenda del depuratore consortile di Manduria e Sava diventerà materia di discussione nel governo gialloverde. A portare la questione all’attenzione della massima istituzionale del Paese, sarà la parlamentare del Movimento 5 Stelle, Anna Macina, già interessata al problema avendo firmato, nel 2017, in qualità di avvocata, due esposti alle procure della repubblica di Brindisi e Taranto per conto del «Comitato delle mamme coraggiose» di Torre Colimena contrari all’opera prevista a Specchiarica. Ad annunciare l’iniziativa è stata la stessa deputata grillina in occasione di un incontro avuto ieri ad Avetrana organizzato da un gruppo di ambientalisti del posto legati al movimento grillino. L’onorevole di Erchie che è componente della prima Commissione affari costituzionali della presidenza del Consiglio degli Interni e fa parte della Giunta per il regolamento, ha detto che presenterà una interrogazione parlamentare che indirizzerà personalmente al ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
Nell’acceso dibattito ospitato ieri in un locale privato di Avetrana, l’onorevole Macina ha anticipato, in sintesi, i punti su cui si fonderà la sua interrogazione al generale Costa. «Esporrò le mie perplessità – ha detto – che riguardano soprattutto la mancanza delle autorizzazioni ambientali del nuovo progetto senza le quali i lavori non potranno iniziare contrariamente a quello che sostengono i vertici dell’Acquedotto pugliese e la Regione Puglia». Altra questione sottolineata da Macina riguarda invece «la mancanza di chiarezza e di carte». La parlamentare si riferisce alla condotta sottomarina che tutti dicono di avere eliminato «ma che non viene scritto in nessun documento dove, anzi, si sostiene il contrario», ha spiegato Macina mettendo il dito in una delle piaghe più dolorose di chi si batte contro il depuratore sulla costa. «Possono trovare tutte le soluzioni che vogliono – ha detto la deputata -, ma finchè il depuratore resterà entro due chilometri dalla costa, qualcosa in mare dovrà per forza finire».
Nell’intervento di Macina non sono mancati i risvolti politici rivolgendosi in questo al governo regionale. «Qualsiasi decisione – ha detto – non può essere lasciata al comune di Manduria e Sava, ma deve essere condivisa da tutte le popolazioni interessate e per questo – ha aggiunto – mi farò promotrice attraverso i miei referenti regionali, di una iniziativa che preveda la formazione di un tavolo allargato». A questo punto non sono mancate le critiche del pubblico che si lamentava di un lassismo dei consiglieri regionali del M5S ed anche del gruppo manduriano grillino «appiattito sulla linea dell’Acquedotto pugliese e di qualche ambientalista manduriano che si accontenta della promessa eliminazione della condotta opponendosi alla delocalizzazione del sito». A nessuno dei presenti è sfuggita l'assenza del gruppo Movimento 5 stelle di Manduria che ha disertato l'incontro delle loro parlamentare.
Ad apertura di dibattito, l’onorevole Macina ha riconosciuto le difficoltà che gravano sulla comunità di Sava priva di un collegamento della fogna ed anche le preoccupazioni dei manduriani per il loro depuratore che inquina, «ma proprio per questo – ha detto – non si capisce perché si continui ad andare avanti per anni ed anni con progetti già vecchi, incompleti e poco chiari?».
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1 commento
sergio di sipio
sab 5 gennaio 2019 08:23 rispondi a sergio di sipioCaro Onorevole non cominci a fare il suo lavoro proprio ora. Non vorremmo che si occupasse anche della mancanza di acqua potabile a Torre Colimena marina di Manduria. Poi magari anche la spiagetta del porto verrà pulita. Troppe cose lasci stare. Non ci costringa a cambiare casa proprio ora che ci siamo ormai abituati a non lavarci e mettere a bollire l'acqua del mare per farci la pasta senza dover aggiungere il sale.