Continuano senza sosta e nel silenzio più assoluto di tutti (con poche eccezioni, purtroppo sinora ininfluenti), i lavori del costruendo depuratore con vista mare a Urmo-Specchiarica. In questi giorni, le maestranze dell’impresa di Gravina di Puglia, la “Bio System Company”, responsabile dei lavori per conto della “Putignano & figli Spa” che è la legittima aggiudicataria dell’appalto di Acquedotto pugliese, sono usciti fuori dal recinto del cantiere per operare sulle strade pubbliche attorno dove sono in corso intensi lavori di scavo e di interramento delle condutture (di acqua o di fogna non si sa). Ieri, inoltre, sono stati segnalati dei “movimenti” dei mezzi pesanti anche dall’altra parte della litoranea Tarantina, quella lato mare. Su Facebook sono state pubblicate delle foto che mostrano grossi camion che scaricano del materiale proprio su quel lato e non su quello opposto dove sta sorgendo l’opera. Che sia tutto lecito e “regolare” e soprattutto che siano state richieste tutte le autorizzazioni previste per l’occupazione di terreno (anche su quel lato mare?) o per gli scavi in atto, non è dato sapere. Eppure i motivi per porsi delle domande ci sarebbero tutti.
E’ utile ricordare che il progetto definitivo non esiste ancora e che l’unico autorizzato sinora è quello vecchio, del depuratore-frullatore con scarico a mare. Tutte le ipotesi successive, alcune davvero fantasiose, come quella del famoso “ruscellamento”, sono state bocciate dagli stessi uffici regionali. Si attende il nuovo progetto, quello che, assicura il presidente Michele Emiliano, non sverserà nemmeno una goccia di refluo in mare, non facendo capire dove andrà a finire lo scarico di emergenza dal momento che, sempre secondo il governatore che lo ha giurato davanti a Romina Power, il canale dell’Arneo e il mare di Torre Colimena non saranno toccati.
Silenzio anche dagli organi inquirenti che sull’argomento hanno ricevuto almeno tre esposti-querela presentati da parlamentari, cittadini e associazioni. Niente nemmeno dal Tar come è ancora oscuro il contenuto di una preannunciata denuncia alla Corte dei Conti per un presunto danno erariale. Intanto tra qualche mese la primavera aprirà le porte all’estate e ai turisti che vedranno un paesaggio diverso da quello che hanno lasciato la scorsa estate.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
4 commenti
Siamo Allafine
sab 18 gennaio 2020 10:40 rispondi a Siamo AllafineProva a fare una scorreggia al balcone, tu umile cittadino, e vedrai che interverranno le forze speciali e ti incarcereranno per 30 anni.....
Joe
sab 18 gennaio 2020 05:58 rispondi a JoeNon passerà molto tempo prima che il nastro rosso (apertura) venga tagliato. Le case 250/300 sono economiche da ottenere, ma il turismo diminuirà drasticamente perché nessuno vuole nuotare nella cacca di Sava ...
Tifoso di San pietro
gio 20 febbraio 2020 02:57 rispondi a Tifoso di San pietroSono di Varese ho casa a san Pietro vorrei fare una riflessione personale,la scelta del posto mi sembra un poco avventata detto questo pero' tutti i depuratori in Italia scaricano in torrenti o fiumi che poi vanno al mare, certo la depurazione va fatta bene dispiace per chi ha casa vicino al depuratore ma nel 2020 non si puo' stare senza fognatura forse saro' troppo ottimista ma credo nella buona riuscita del progetto
Luciano Filomena
sab 18 gennaio 2020 11:34 rispondi a Luciano FilomenaBuongiorno , che nessuno ostacoli i lavori fuori del cantiere è anomalo, dovrebbero intervenire subito i vigili urbani o chi per esso i controlli interni dei lavori pubblici della Regione o comune, se quei automezzi che si vedono nelle foto sarebbero in un altra regione sarebbero già stati bloccati , il silenzio degli enti è mostruoso