«Il mio nome è Antonio Ferrara. Sono vittima della strada, avevo 16 anni». Fa venire i brividi la frase che campeggia sui manifesti 6x3 con cui i genitori della giovanissima promessa del calcio hanno voluto ricordare la tragica fine del figlio. La notte del 13 giugno di due anni fa, la sua vita si è spezzata su una strada del brindisino. E con la sua anche quella dei genitori che da quella notte non si danno pace.
Per tenere vivo il ricordo del figlio, mamma Lucia Pirelli e papà Vito Ferrara, manduriani, fanno affiggere manifesti con l’immagine del loro Antonio. Quest’anno hanno voluto fare scavare ancora di più nel dolore facendo parlare direttamente il figlio ritratto in foto con una frase che provoca emozioni forti: «Il mio nome è Antonio Ferrara. Sono vittima della strada, avevo 16 anni. Vivere è stato bellissimo, morti come la mia non dovrebbero accadere». Firmato «A.F.».
Una iniziativa che, come ricorda l’avvocatessa Barbara Pirelli, zia di Antonio Ferrara, ha lo scopo anche di mandare «un messaggio sociale sulla sicurezza stradale ricordando in questo modo anche tutte le vittime della strada».
Mio nipote Antonio Ferrara – scrive sui social l’avvocatessa -, é morto, dopo 4 giorni di coma, per un incidente automobilistico in qualità di terzo trasportato. Voglio ricordare che la terza domenica di novembre di ogni anno viene celebrata la giornata mondiale delle " Vittime della Strada" in un numero crescente di Paesi in tutti i continenti del mondo».
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