«La foto che sto pubblicando è quella di un parco giochi di Manduria, anzi era, perché adesso è chiuso da mesi; ma è possibile in un paese di circa trentacinque mila abitanti dover portare i propri figli o nipoti in un paese come Sava che è fornito di parco giochi?». È il post con foto pubblicato da Silvano Attanasio che riporta così alla ribalta l’incredibile vicenda dell’unico polmone verde attrezzato per bambini, of-limit da cinque mesi per mancanza di manutenzione. Il 28 ottobre scorso la tromba d’aria che si è abbattuta su Manduria ha spezzato alcuni rami dei pini interni al parco situato nel giardino del Palazzo Matricardi di proprietà comunale, confinante con l'antico convento degli Agostiniani. Basterebbe rimuovere i rami secchi spezzati e tagliare quelli eventualmente pericolanti per mettere in sicurezza l’area e ridare alla città un servizio essenziale, unico del genere. Inspiegabilmente nessuno sembra preoccuparsi tranne i genitori e i nonni che non sanno come accontentare i propri bambini.
«Capisco che con tantissimi problemi che abbiamo in questo paese, arretrato di trent'anni – continua lo sfogo di Attanasio -, non si può pensare a un parco giochi, ma anche i nostri bambini pagano le tasse, e hanno bisogno dei loro diritti più di uno adulto». E ancora. «Capisco – conclude il manduriano -, che il nostro paese e commissariato, ma anche loro, i commissari, percepiscono uno stipendio per fa si che tutto funzioni al meglio».
Il parco giochi “Matricardi” fu realizzato durante la prima amministrazione progressista del sindaco Gregorio Pecoraro che recuperò un luogo in totale abbandono. Come lo è adesso.
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