È prevista per il prossimo 8 aprile l’udienza conclusiva, davanti al giudice di pace, del contenzioso intentato da un gruppo di manduriani che chiede al Comune la restituzione della tassa ex Eca applicata - illegittimamente secondo il garante del contribuente della Puglia - a tutti i contribuenti.
Alla vigilia della sentenza, l’attuale amministrazione straordinaria ha preso una decisione non facile da comprendere: ha affidato incarico per un parere tecnico legale allo stesso avvocato, il professore barese Gianluca Selicato, che già difende l’ente nella stessa causa davanti al giudice di pace. Ovviamente non senza spese per il comune che dovrà corrispondere al professionista un compenso di quasi tremila euro (2.918 per la precisione), oltre alla parcella già pattuita per l’incarico di difesa. Tutto questo quando il giudice Garante dei contribuenti si è già espresso sull’argomento invitando il comune ad anare in autotutela i provvedimenti propedeutici alla riscossione per l’anno d’imposta 2014. A dicembre il garante si è nuovamente espresso anche per l’anno 2015 con un parere copia-incolla. Da qui la decisione dell’amministrazione straordinaria di chiedere un altro parere allo stesso avvocato che sullo stesso quesito si è già espresso.
C’è da dire, inoltre, che il comune, sempre attraverso il suo difensore, ha proposto di chiudere bonariamente il contenzioso offrendo il 50 della somma chiesta dai ricorrenti difesi dall’avvocato Daniele Capogrosso. Questo evidentemente per evitare una possibile condanna dagli effetti imprevedibili. L’erario, infatti potrebbe esporsi al rischio di dover restituire il tributo a migliaia di ricorrenti mettendo in crisi i bilanci.
Forse per questo, su proposta del difensore del Comune, il giudice di pace aveva concesso un ultimo rinvio per dare tempo alle parti di valutare una eventuale soluzione della vertenza prima della pronuncia giudiziale prevista per l’8 aprile.
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