«A che gioco giochiamo?». Se lo chiedono gli attivisti del partito dei Verdi di Manduria prendendo la parola nel dibattito sul depuratore consortile previsto sulla costa manduriana di Specchiarica, al confine con il territorio di Avetrana. Gli ambientalisti Messapici, riappropriandosi di un ruolo che gli è più congeniale, esprimono forti perplessità sulle modifiche al progetto, prospettate dai tecnici ma che tardano a concretizzarsi sulle carte, che escluderebbero qualsiasi condotta marina. «Eliminato lo scarico in mare e quello in battigia previsto nella delibera della giunta regionale del luglio 2017 che per altro – fanno notare i Verdi - non ci risulta mai revocata, l’Acquedotto pugliese non ha prodotto ad oggi un progetto valido per gli scarichi». Un progetto, secondo il partito ambientalista, su cui «è impossibile produrre aggiustamenti» perché «nato male».
Interpretando poi la normativa sugli scarichi, che per i depuratori sulla costa obbliga lo scarico, seppure in emergenza, nel più vicino corpo idrico e quindi nel mare, il partito degli ambientalisti manduriano si chiede se sia mai possibile che «gli ingegneri di Aqp non conoscano bene il decreto legislativo 152 o il Regolamento Regionale sugli scarichi numero 13 del 2017». Da qui il la domanda iniziale: «A che gioco stiamo giocando?».
Gli strali dei Verdi poi prendono di mira il sindaco di Sava, Dario Iaia, tra i più accaniti sostenitori del «depuratore ovunque purchè si faccia». (L’opera darebbe ai savesi uno sbocco alla propria rete fognante che è priva di depuratore). A provocare la reazione degli ambientalisti, è stato un recente intervento del primo cittadino di Sava che mette tra le priorità del 2019, la necessità di una rete fognante per il suo paese e di un adeguato sistema di depurazione, tacciando di populismo e demagogia chiunque si opponga a questo obiettivo. «Se si rivolge a noi perchè contrari al depuratore a Specchiarica – replicano i Verdi -, occorre ricordargli che tale opposizione non è frutto di un capriccio o di una perversa volontà ostruzionistica».
Facendo proprie le perplessità ai piani di Aqp espresse dal Dipartimento Risorse idriche della regione Puglia, i Verdi invitano il sindaco Iaia a cambiare bersaglio. «Forse una presa di posizione comune a tutti i rappresentanti istituzionali di questo territorio, volta ad ottenere un sistema di depurazione consono alle aspettative di tutti e rispettoso dell’ambiente – concludono i Verdi -, sarebbe stata più produttiva per tutte le comunità interessate, anche per quella di Sava».
Nazareno Dinoi
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