La manifestazione di eri ha sdoganato per la prima volta il «comizio in movimento». Impossibilitati a fermarsi e a prendere la parola sul palco per un divieto imposto dalla commissione straordinaria antimafia che amministra Manduria, i sindaci presenti e tutti i relatori hanno dovuto improvvisare un «intervento mobile» grazie ad un microfono e un di amplificazione montato su un automezzo che apriva il corteo. In pratica, si è saputo, le autorità locali hanno permesso il corto ma non la sosta in piazza. «Un grave atto negare la possibilità ai cittadini di parlare in piazza», ha detto in proposito il sindaco di Torre Santa Susanna, Michele Saccomanno, il primo a parlare. «Non siamo gilet gialli, siamo cittadino che vogliono esprimere il proprio dissenso», ha aggiunto il primo cittadino Torrese. «Stupita e incredula» si è scoperta invece la parlamentare del Movimento 5 Stelle, Anna Macina (presente a titolo personale perché i grillini locali hanno disertato la manifestazione), che ha anticipato un suo intervento indirizzato al prefetto di Taranto Donato Giovanni Cafagna. «Sono curiosa di sapere le ragioni di questo assurdo rifiuto che potrebbe essere l’anticamera di una censura», ha fatto sapere la deputata a margine dell’evento. «Domani stesso (oggi per chi legge, Ndr), inoltrerò una interrogazione al prefetto e per conoscenza alla commissione straordinaria di Manduria», conclude Macina da sempre in prima fila nelle battaglie ambientaliste contro il megaimpianto di compostaggio in costruzione a Erchie e, in qualità di avvocatessa, curatrice di due esposti alla Procura della Repubblica di Taranto e Brindisi firmato dai comitati contro il depuratore a Urmo-Specchiarica di Avetrana. L’onorevole Macina fa parte della prima Commissione affari costituzionali della presidenza del Consiglio degli Interni.
N.Din.
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