Una insolita emorragia di personale sta svuotando gli uffici del comune di Manduria. Dopo l’ex segretario generale, il responsabile dell’economato, la responsabile dell’elettorato e affari generali che hanno chiesto ed ottenuto il a osta per lavorare in altri enti, altre due figure laureate, una assistente sociale e una laureata in giurisprudenza dell’ufficio contenzioso, hanno avuto il via libera per trasferirsi altrove.
Cinque nel giro di poco più di un mese, da quando, cioè, si è insediata la commissione straordinaria nominata dal ministro per gestire il comune dopo lo scioglimento. Ancora prima la stessa scelta l’avevano fatta altri due laureati, un ingegnere e un architetto del settore lavori pubblici. Una “morìa” che non viene compensata dalle entrate. Ben quattro avvisi di mobilità in ingresso, infatti, sono andati deserti per mancanza di interesse. Un fenomeno che andrebbe spiegato e che pone degli interrogativi. Aveva provato a chiederselo il commercialista manduriano, Gregorio Pignataro con un articolo dal titolo “la fuga di cervelli dal municipio”. L’unico effetto è stata una risposta carica di astio e poche risposte da parte dei tre amministratori straordinari.
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