Dopo sei anni di inchieste e processi e due arresti e due scarcerazioni per lo steso reato, il tribunale dell’Aquila ha assolto «per non aver commesso il fatto» il manduriano Luca Attilio Mingolla, meccanico di 73 anni (67 al momento dei fatti), arrestato ad ottobre del 2013 nell’ambito di una grossa operazione su un traffico internazionale di droga condotta dalla Direzione distrettuale antimafia. Il manduriano difeso dall’avvocato Lorenzo Bullo era accusato in concorso con altri di aver trasportato 553 chilogrammi di marijuana dall’Albania a bordo di un gommone. Quell’operazione, denominata Ellenika, portò in carcere 71 persone in tutta Italia accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.
L’organizzazione era ramificata in diversi paesi e regioni mentre le indagini si erano sviluppate nell’ambito di un progetto europeo di contrasto alla criminalità balcanica avvalendosi del supporto della Europol e della Dcsa, in collaborazione con la polizia albanese, bosniaca, slovena, croata e kosovara. In quel marasma di arresti e accuse era apparso il nome del meccanico manduriano che si è sempre dichiarato innocente.Un incubo durato sei anni durante i quali era stato scarcerato due volte dal tribunale del Riesame dell’Aquila che aveva accolto la richiesta del suo difensore ed altrettante volte arrestato. Sino all’epilogo fortunato per Mingolla che, sostenuto sempre dall’avvocato bullo, ha ottenuto l’assoluzione con la formula piena. E’ stato stabilito che il presunto scafista aveva solo riparato il gommone utilizzato per il trasporto della droga.
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