Si è tenuta ieri nel Tribunale di Taranto l’udienza preliminare del processo a carico dei sette dirigenti di Arcelor Mittal, tra cui i due manduriani Andrea Dinoi e Giuseppe Dinoi, che devono rispondere di omicidio colposo per l’infortunio mortale che ha provocato la morte dell’operaio di 38 anni, Cosimo Massaro, di Fragagnano. La sera dell’11 giugno del 2019, un tornado scaraventò in mare una gru trascinando il gruista che rimase ucciso.
Nell’udienza di ieri il giudice delle udienze preliminari Rita Romano, ha accolto la costituzione di parte civile presentata dall’Associazione nazionale lavoratori invalidi e mutilati. Avevano cercato di opporsi i difensori degli imputati (per i manduriani Armando Pasanisi e Franz Pesare che difendono Giuseppe Dinoi e Francesco Nevoli per Andrea Dinoi).
L’avvocato Francesco Paolo Sisto che difende il belga, Stefan Michel Van Campe, ha presentato una eccezione di ità di tutti gli atti notificati al suo assistito perché non tradotti nella sua lingua. Su questo la giudice si è riservata una decisione che esporrà nella prossima udienza fissata per primo dicembre.
I due imputati manduriani, entrambi capireparto dell’acciaieria, sono accusati di avere omesso misure di sicurezza che avrebbero evitato l’incidente mortale del gruista. Per i difensori, invece, gli ingegneri non avevano potere decisionale sull’esercizio della gru mentre il cedimento della struttura è dipeso da un evento meteo imprevedibile dalla forza distruttiva eccezionale.
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2 commenti
Marco
ven 1 ottobre 2021 07:50 rispondi a MarcoIo mi chiedo se quell' operaio, prima della tempesta, avesse abbandonato il posto di lavoro, la gru, sarebbe stato sanzionato e licenziato???
Operaio ilva
ven 1 ottobre 2021 08:31 rispondi a Operaio ilvaChe commento idiota..te lo potevi risparmiare