Furti di vasi, fiori e arredi funerari; erba infestante che copre le lapidi nei campi a terra, lampade votive che non funzionano e groviglio di cavi elettrici scorticati o poggiati sui piani di passaggio con il rischio di inciampare. La protesta dei cittadini, sempre più furibonda, trova sfogo sui social e qualcuno comincia a presentare denunce contro ignoti. Anna Gennari e Nicola Urbano, oltre a tutto questo, scrivono poi su Facebook la propria rabbia dopo l’ennesimo furto: «Fate schifo, non avete rispetto neanche per i defunti; non ti preoccupare papà, ti riporterò presto altri fiori e nuovi vasi». I due cittadini esasperati hanno pubblicato la foto della tomba spoglia di famiglia ed anche di altre che hanno ricevuto la stessa visita dei ladri-profanatori.
E c’è chi ripropone l’impiego di un sistema di videosorveglianza interno che disincentivi i furti. Altra ipotesi sarebbe quella di disseminare i campi di piccole video trappole come quelle utilizzate per smascherare chi getta i rifiuti nelle periferie della città.
Per comprendere il livello di esasperazione degli utenti, è sufficiente farsi un giro sui social network per trovare denunce di scomparsa di qualcosa dalle tombe oppure testimonianze fotografiche dello scempio in cui versa il luogo sacro sempre più abbandonato a sé stesso.
Tre settimane fa circa, la cattiva manutenzione del verde e il forte vento, hanno fatto sfiorare la strage con l’abbattimento di uno dei grossi cipressi dell’ingresso principale del camposanto. Fortunatamente il grosso tronco ha solo danneggiato un’auto parcheggiata vicino al viale risparmiando il proprietario che stava eseguendo dei lavori nel vicino vigneto.
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