Potrebbero esserci delle responsabilità, con degli indagati, nell’infortunio che è costata quasi la vita ad un operaio edile che l’altro ieri, lunedì 18 marzo, è stato folgorato mentre manovrava una pompa del cemento armato in un cantiere allestito all’interno della Eden 94 a Manduria dove da mesi sono in corso lavori di ampliamento e ammodernamento dell’impianto di compostaggio di proprietà della famiglia Leone. I tecnici dello Spesa, il servizio antinfortunistico della Asl e i carabinieri della stazione di Manduria, ognuno per le rispettive competenza, stanno infatti indagando alla ricerca di eventuali responsabilità per l’accaduto. Mentre ai militari al comando del maresciallo Ennio Enrico toccherà ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto, gli ispettori dello Spesal verificheranno la correttezza delle procedure adottate e la presenza o meno delle misure antinfortunistiche previste.
Una prima grave omissione potrebbe essere stata fatta dai responsabili della ditta edile che eseguiva lavori per conto di Eben 94 e riguarderebbe l’eccessiva vicinanza dell’autopompa al traliccio e ai cavi dell’alta tensione. A quanto pare in questi casi le procedure specifiche prevedono, nell’impossibilità di operare lontano dai viadotti e tralicci, di chiedere all’Enel l’interruzione momentanea della tensione. Non è esclusa comunque che l’arco elettrico che ha raggiunto la pompa getta cemento sia stato aiutato dall’eccessiva umidità dell’aria. Sempre allo Spesal toccherà controllare la regolarità lavorativa e contributiva dell’infortunato e delle persone presenti nel cantiere al momento della disgrazia. I carabinieri della stazione di Manduria, ad ogni modo hanno già sentito, in qualità di persone informate sui fatti, sei o sette testimoni diretti dell’evento oltre, naturalmente i proprietari dell’impresa edile alle cui dipendenze lavorava l’infortunato e quelli dell’impianto di compostaggio sulla via per San Cosimo alla macchia.
Buone notizie intanto dalla rianimazione dove l’operaio è stato ricoverato subito dopo essere stato rianimato e defibrillato. Il quarantasettenne manduriano ha ripreso conoscenza anche se è ancora sotto respiratore. La prognosi per il momento resta riservata ma sarebbe da escludere pericolo di vita.
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