Un’altra strage di ulivi secolari è stata compiuta nelle campagne di Manduria. La segnalazione proviene dalla contrada «Tripoli-Paione» sulla Manduria Oria dove i proprietari manduriani di due piccoli uliveti hanno fatto l’amara sorpresa. Ieri mattina, domenica 17 febbraio, quando uno dei due si è recato sul posto per eseguire dei lavori, ha trovato i suoi alberi tagliati quasi alla base; stessa sorte era capitata all’uliveto confinante. Oggi entrambi dovrebbero formalizzare la denuncia alle forze dell’ordine. La zona in questione si trova abbastanza internata per cui i malviventi hanno potuto agire indisturbati. Un lavoro non breve che ha chiesto l’utilizzo di motoseghe e di grossi automezzi in grado di trasportare la legna ricavata. Quello che è rimasto sul terreno è il fogliame e i rami più piccoli non spendibili nel mercato della legna da ardere, un fenomeno inarrestabile che si presenta periodicamente creando rabbia e sconforto nel comparto agricolo. Un crimine facilitato anche dalla mancata tracciabilità della legna venduta spesso alla luce del sole.
L’ultimo episodio simile denunciato in agro Messapico risale a gennaio scorso. Un anno prima un intero uliveto composto da quaranta piante in contrada «Castelli» fu raso al suolo dai ladri. Anche in quel caso il proprietario manduriano presentò denuncia alla polizia nella speranza di individuare i responsabili.
Secondo una recente stima della Coldiretti della provincia di Taranto, ogni albero produce circa dieci quintali di legna per un valore di poche decine di migliaia di euro a fronte di un danno economico considerevole per i mancati raccolti del frutto e inestimabile dal punto di vista affettivo e naturalistico.
È stata proprio la confederazione degli agricoltori jonica, recentemente, a lanciare l’allarme di una pericolosa recrudescenza del fenomeno. Porta la data del 20 gennaio scorso un intervento della Coldiretti in cui si denunciava «il barbaro e criminale taglio degli ulivi monumentali in provincia di Taranto, localizzato soprattutto tra Sava e Manduria una vera e propria strage ad opera di gruppi criminali che tagliano gli ulivi secolari di inestimabile valore per rivendere la legna». Il documento firmato dal presidente Coldiretti, Alfonso Cavallo, puntava i riflettori anche sui furti di olive che stanno interessando sia la zona orientale a Manduria, Sava, Maruggio che quella occidentale, con in testa Castellaneta e Palagiano. «La situazione nelle campagne è divenuta esplosiva, chiediamo che il territorio sia presidiato e non è da ritenersi eccessivo l'intervento dell'Esercito, ma ultima e necessaria spiaggia contro i predoni delle aree rurali», concludeva l’intervento.
Nazareno Dinoi
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
2 commenti
Joe
mer 20 febbraio 2019 06:36 rispondi a Joe...Fototrappola costa 70 euro...
giorgio sardelli
lun 18 febbraio 2019 12:25 rispondi a giorgio sardellitutto succede perchè non ci sono controlli anche se nel libro paga di ogni singolo cittadino risulta la spesa anche per il corpo delle guardie forestali, comunque non conviene denunciare perchè a qualcuno che ci ha provato a denciare li è stato risposto che se non avrebbe avuto prove si potrebbe intendere che il danno sarebbe potuto essere stato fatto dallo stesso proprietario e poi accusare ignoti, incredibile ma vero e poi la legge non interviene se il danno non supera una certa entità che non è comunque poco.