Serviranno dei giorni prima di avere un quadro esatto dei danni ma soprattutto di ciò che manca dai tanti cassetti e armadi rovistati e scompigliati dagli autori del raid che nella notte tra lunedì 17 e martedì 18 dicembre si sono introdotti nel municipio di Avetrana devastandolo. Quello che si è potuto sapere sin dal primo sopralluogo del personale, è la scomparsa del computer portatile che contiene tutti i dati anagrafici delle nuove carte d’identità elettroniche. Certo anche che nel bottino dei ladri non c’è denaro perché nessun ufficio ne conservava. Questo non sminuisce la gravità del gesto che ieri mattina ha creato sgomento e preoccupazione tra i dipendenti e gli amministratori politici. I primi ad arrivare perché chiamati dai dipendenti sconvolti, sono stati il sindaco Antonio Minò con il suo vice Alessandro Scarciglia. Sono stati loro, sentiti anche i carabinieri della locale stazione, a decidere la chiusura completa della casa municipale per impraticabilità degli uffici ma anche per dare spazio alle indagini dei militari del comando di stazione alla guida del maresciallo Fabrizio Viva e del nucleo operativo della compagnia di Manduria diretto dalla tenente Valentina Scipioni.
Dalle prime verifiche, oltre al computer dell’anagrafe elettronica, è subito emersa un’altra manomissione che crea preoccupazione per i danni che potrebbe arrecare alla pubblica amministrazione ed alle imprese. L’armadietto a muro situato nell’ufficio del segretario generale, contenente i plichi di alcune gare non ancora espletate, era stato forzato e le buste di partecipazione delle imprese candiate erano sparse sul pavimento. Sarà compito dei rispettivi responsabili dei procedimenti di gara verificare l’integrità delle buste sigillate e soprattutto l’eventuale assenza di qualcuna. In un modo o nell’altro la regolarità della stessa gara stessa potrebbe essere stata già pregiudicata perché l’apertura o, peggio, la scomparsa
di una o più offerte non garantirebbe più la segretezza delle offerte presentate ed anche quelle da presentare quando si rifarà la gara.
Gli autori dell’intrusione sono entrati da una porta situata sulla rampa delle scale al primo piano che collega il municipio con un’area inutilizzata di proprietà pubblica. Da lì sono passati nei corridoi sfondando tutte le porte degli uffici dove hanno rovistato ogni cassetto e armadio esistente all’interno.
La sede comunale è priva di un sistema di video sorveglianza sia interno che all’esterno. Questo renderà sicuramente più difficoltose le indagini dei carabinieri che hanno fatto una ricognizione in cerca di telecamere di private montate nelle vicinanze del comune e in tutte le possibili vie di fuga dei malviventi. L’amministrazione comunale ha aderito al programma sicurezza del Ministero dell’Interno che ha finanziato un progetto che prevede l’installazione di 45 videocamere in altrettanti punti del paese. Le procedure burocratiche sono state tutte concluse per cui si attende solo l’erogazione degli aiuti a fondo perduto. Circa tre anni fa il municipio avetranese è stato oggetto di un altro furto notturno. In quella occasione i ladri s’impossessarono solo di una macchina fotografica.
Nazareno Dinoi
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.