Dopo 22 giorni di carcere ha riconquistato la libertà ieri il cinquantenne manduriano Enzo Molfetta arrestato lo scorso primo ottobre a Mesagne dove era stato fermato dai carabinieri che gli avevano trovato in tasca un grammo di marijuana. La successiva perquisizione domiciliare aveva poi fatto scoprire altri 14 grammi contenuti in una busta in sala da pranzo e ulteriori 255 grammi in sei vasetti di vetro.Ieri con i suoi due avvocati Franz Pesare e Armando Pasanisi, il cinquantenne manduriano ha patteggiato la pena a due anni di reclusione facendo così cadere le esigenze cautelari. Nell’udienza di convalida dell’arresto, assistito da un altro avvocato poi revocato, Molfetta era rimasto in carcere. A tradirlo il primo ottobre nel corso di un normale controllo stradale, era stato il forte odore di «erba» che emanava la sua auto tanto da convincere i carabinieri ad approfondire i controlli. Dopo le formalità di rito era stato rinchiuso nel carcere di Brindisi con l’accusa di spaccio.
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