Giovedì, 25 Aprile 2024

Cronaca

Due aziende manduriane, la Racemi e la Masseria Cuturi, sono finite in una ingarbugliata storia di spionaggio industriale che ha viaggiato dal Veneto in Puglia attraverso la banca dati del fisco

Spionaggio industriale tra il Veneto e la Puglia per il controllo del vino Primitivo

Masseria Cuturi Masseria Cuturi | © Google

Due aziende manduriane, la Racemi e la Masseria Cuturi, sono finite in una ingarbugliata storia di spionaggio industriale che ha viaggiato dal Veneto in Puglia attraverso la banca dati del fisco. La notizia è venuta fuori dalla chiusura delle indagini preliminari della Procura della Repubblica di Venezia che ha notificato gli avvisi a dieci persone tra cui alti ufficiali della Guardia di Finanza, avvocati e imprenditori del vino, indagati a vario titolo di rivelazione del segreto d’ufficio e accesso abusivo al sistema informatico e istigazione all’accesso abusivo al sistema informatico dell’ufficio grandi contribuenti della Direzione regionale del Veneto dell’Agenzia delle Entrate.

Con la complicità di un colonnello della Guardia di Finanza e del direttore dell’Agenzia delle Entrate, l’avvocata padovana Lorenza Cracco, di 62 anni, è accusata di aver istigato Elio Borrelli, ex dirigente del Centro operativo di Venezia dell’Agenzia delle Entrate, a consultare l’anagrafe tributaria per carpire notizie riservate su persone e società. In particolare sulla Racemi, società di cui è presidente Salvatore mero, e la Masseria Cuturi, azienda vitivinicola con vigneti di Primitivo di Manduria, di cui Cracco (moglie del dentista Paolo Rossi Chauvenet) deteneva una quota assieme a Maria Rita Savastano (moglie dell’ex ad di Veneto Banca Vincenzo Consoli), poi uscita, e alla moglie di Bruno Vespa.

Nella stessa indagine compare anche una spy story. Ma perché Borrelli va a visionare quei soggetti? Per fare un favore alla Cracco, secondo quanto viene contestato nell’ordinanza del gip Alberto Scaramuzza: «Emergeva in modo evidente che la Cracco aveva chiesto informazioni su soggetti e società rispetto alle quali aveva un diretto interesse». In cambio di cosa? Di un’attività per la fidanzata che Borrelli aveva già cercato di piazzare in Cattolica Assicurazioni. «Il fatto che avesse prospettato al Borrelli una possibilità di collaborazione della compagna del Borrelli col proprio studio, rappresentava il rapporto sinallagmatico di scambio di favori tra i due», sostiene Scaramuzza. Il giorno dopo gli accessi, il funzionario invia alla donna un sms: «Ho alcune notizie che ti possono interessare, quando vuoi la prossima settimana ci vediamo». Lei: «Dimmele subito». Lui: «Più opportuno dal vivo, niente di tragico comunque, ma porre attenzione».

Nazareno Dinoi

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