Il Tar del Trento ha sospeso l’ordinanza del presidente delle Provincia che disponeva l’abbattimento dell’orsa accusata dia vere aggredito due cacciatori. Tra i primi a darne notizia in Puglia è stato il referente del Wwf manduriano e presidente dell’Associazione «Azzurro Ionio» protagonista, quattro giorni fa, dell’affissione su una casa vacanze di sua proprietà a Campomarino di Maruggio, di un cartello in cui annunciava di non affittare a turisti trentini «causa ordinanza di uccisione dell’orso».
«Con vero piacere, dopo le polemiche suscitate dalla iniziativa di non affittare casa ai trentini "causa ordinanza di abbattimento orso in provincia di Trento" – fa sapere Di Lauro -, vi comunico che l'ordinanza della provincia è stata sospesa». «Con altrettanto piacere – continua - comunico che il ricorso è stato curato dal collega avvocato Claudio Linzola, già incaricato da questa associazione per i ricorsi contro il costruendo depuratore consortile Sava-Manduria».
Il noto avvocato ambientalista, componente del collegio delle parti civili per contro del Wwf nel processo contro i disastri ambientali dell’Ilva di Taranto, ha prontamente esposto un altro cartello sulla stessa porta d’ingresso dell’appartamento di Campomarino: «Causa anamento ordinanza uccisione orso, si affitta volentieri soprattutto ai trenini (con sconto)».
Nazareno Dinoi
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1 commento
Domenico
ven 10 luglio 2020 06:02 rispondi a DomenicoEcco un modo per giocarsi la reputazione. Ho difeso la libertà di manifestare la propria sensibilità verso la natura ma, specialmente quando si dichiara di rappresentare localmente il wwf e/o altra associazione ambientalista, bisognerebbe navigare meno fra serio e faceto e con evocazioni razziste ancora oggi solo sopite (salvo intenti di visibilità sulla cronaca locale).