Il presidente dell’associazione Italian Horse Protection, Santo Richichi, repliche alle affermazioni rese ieri dal proprietario del maneggio “Corte dei Vescovi” di Manduria che accusa il gestore della struttura della morte del cavallo di nome Nerone e gli ambientalisti di essere stati da questo strumentalizzati. Ecco il testo dell’intervento.
IHP, nei propri esposti alle Autorità, ha sempre riportato quanto a sua conoscenza senza attribuire responsabilità a chicchessia, e demandando alla Magistratura, unico Organo competente in materia, di accertarle e di agire di conseguenza, a tutto campo e quindi anche per paventate ipotesi di omissioni e favoreggiamenti da parte degli Organi preposti alla tutela della salute e del benessere degli animali, nel rispetto della normativa vigente.IHP agisce nell’esclusivo interesse degli equidi e nel rispetto dei loro diritti, segnalando in tutta Italia fatti oggettivi e dimostrabili di malessere e maltrattamento degli animali, fatti verificati in prima battuta da nostri volontari e puntualmente riportati alle Autorità di competenza. Respinge pertanto ogni accusa di presunte volontà diffamatorie, così come il tentativo di coinvolgere l'associazione in uno scaricabarile di responsabilità tra proprietà e gestioni della struttura. Noi chiediamo esclusivamente, e pretendiamo, giustizia per Nerone e tutti gli altri cavalli coinvolti. A tale ultimo proposito, rivolgiamo un appello a quanti ritengono di poter fornire elementi utili a contattarci, garantendo loro ogni riservatezza.
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