Giovedì, 25 Aprile 2024

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Il primo a parlare dopo la breve sfilata per le vie della piccola località turistica, è stato il sindaco Minò che rivolto alla Regione Puglia ha chiesto l’apertura di un nuovo tavolo tecnico

Settemila persone dicono No all’Aqp e c'è polemica sul palco

I manifestanti sotto la torre I manifestanti sotto la torre | © La Voce di Manduria

Diecimila persone, secondo il sindaco di Avetrana, Antonio Minò. Più realisticamente sei, settemila, per dire «Sì al depuratore ma lontano dalla costa». Comunque ben riuscita la manifestazione a Torre Colimena dove ieri intere famiglie, turisti, villeggianti e pochi politici («Fuori la politica dal corteo» era uno degli slogan urlati), hanno prima sfilato e poi hanno partecipato al sit-in previsto sotto la torre che dà il nome alla località balneare di proprietà di Manduria ma, di fatto, «ad uso» degli avetranesi che sono privi di sbocco a mare. L’opera contestata è quella che l’Acquedotto pugliese ha già appaltato ed iniziato con i lavori in località Urmo Belsito, zona residenziale turistica che ricade in territorio di Avetrana, distante meno di due chilometri dal mare di Specchiarica. Un progetto che dalle ultime carte pubblicate dalla Regione Puglia, prevede lo scarico del troppo pieno nel mare del porticciolo naturale di Tore Colimena, attraverso un bacino di acqua dolce con cui è collegato da un canale.

Il primo a parlare dopo la breve sfilata per le vie della piccola località turistica, è stato il sindaco Minò che rivolto alla Regione Puglia ha chiesto l’apertura di un nuovo tavolo tecnico con la presenza delle istituzioni locali con i propri tecnici. Stessa cosa hanno chiesto i rappresentanti dei comuni presenti, Torre Santa Susanna e Porto Cesareo (assenti gli altri che avevano accettato l’invito, come Maruggio, Torricella, Erchie). Nessuno degli esponenti con la fascia tricolore, comunque, ha infiammato la piazza tanto quanto invece è riuscito agli ospiti della serata, i Boomdabash (che hanno intonato una breve strofa del loro successo di Sanremo, «Ti aspetterò») e il giornalista, Alessio Giannone, («Pinuccio» di Striscia la notizia). È stato un esponente del gruppo salentino il primo a dire quello che tutti evidentemente aspettavano che si dicesse, se è vero che le sue parole sono state seguite da un boato di approvazione e applausi. Rivolto ai sindaci presenti, il cantante ha chiesto: «scusatemi, ma se il problema esiste da quindici anni, voi dove siete stati sinora?». Qui è scattata la scomposta reazione del sindaco Minò che ha strappato il microfono dalle mani del «Boonda» esibendosi in un teatrino che non è stato apprezzato dal pubblico. «Il sottoscritto con altri pochi ha creato il primo comitato contro il depuratore», ha urlato il primo cittadino rivolgendosi al pubblico che evidentemente non ha gradito l’intrusione.

Ancora più pungente e diretto è stato l’inviato di «Striscia» il quale ha esordito confidando che aveva deciso di non parlare proprio perché c’erano i sindaci sulla gradinata della torre trasformata in palco. Tra gli applausi del numeroso pubblico, ha poi fatto andare su tutte le furie il sindaco di Porto Cesareo, Salvatore Abano che lo ascoltava. «Il Salento – ha ricordato “Pinuccio” -, è la decima provincia in Italia per l’abusivismo edilizio; signori, non si può venire qui a dire “No al depuratore” se poi a Porto Cesareo ci sono diecimila case abusive». Sempre rivolgendosi ai politici, il giornalista gli ha invitati piuttosto ad incatenarsi davanti alla Regione per ottenere qualcosa. La carrellata di ospiti si è conclusa con la diffusione di un messaggio audio del giornalista Remo Croci e della cantante Romina Power che hanno espresso la loro vicinanza alle rivendicazioni delle popolazioni e la loro assoluta contrarietà al depuratore con vista mare.

Nazareno Dinoi

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1 commento

  • tom61
    ven 2 agosto 2019 04:51 rispondi a tom61

    mi raccomando alle prossime elezioni tutti a votare emiliano

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