Un numero imprecisato di migranti di probabile nazionalità pakistana è sbarcato clandestinamente ieri mattina sulla litoranea salentina, località Torre Colimena, marina di Manduria. Lo sbarco è avvenuto all’alba sulla spiaggetta denominata «Punta Cacata», una zona priva di strade di accesso al mare e ben riparata dalla visuale dal piccolo centro balneare dell’omonima torre. Settantatré di loro, tutti uomini, 19 minorenni, sono stati rintracciati sulla strada che da Torre Colimena conduce ad Avetrana e scortati dai carabinieri che li hanno portati all’interno dello stadio comunale della cittadina jonica dove hanno potuto ricevere una prima assistenza. A dare l’allarme intorno alle ore 7 alla centrale operativa del 112, è stato un automobilista che segnalava la presenza della colonna umana a circa due chilometri da Avetrana.
Altri clandestini, di cui non si conosce il numero, sarebbero stati segnalati a San Pietro in Bevagna da dove hanno fatto perdere le tracce. Gli extracomunitari che erano scalzi e con gli abiti asciutti, saranno stati portati a riva dall’imbarcazione che si è poi allontanata.
I carabinieri del nucleo operativo di Manduria al comando del tenente Valentina Scipioni della compagnia di Manduria guidata dal capitano Sergio Riccardi, hanno allertato le autorità politiche avetranesiche oltre alla struttura sportiva comunale hanno messo a disposizione il personale per l’accoglienza. Il vicesindaco Alessandro Scarciglia che ha coordinato gli interventi con l’aiuto di una interprete del posto, si è preoccupato di reperire confezioni di acqua, latte e pane per rifocillare i migranti che mostravano segni di disidratazione e spossatezza. Alcuni di loro presentavano piccole ferite da ustione alle mani e ai piedi che sono state medicate da alcuni sanitari intervenuti in soccorso. Per nessuno è stato necessario il ricovero in ospedale.
Dopo la distribuzione di un pasto caldo fornito da un ristoratore di Avetrana, i 74 migranti che hanno dichiarato la nazionalità pakistana, sono stati affidati ai funzionari di Frontex, l'agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, che li hanno accompagnati nell’hotspot di Taranto dove saranno registrati e trasferiti nei centri d’accoglienza che saranno indicati dalla Prefettura jonica. Agli agenti dell’ufficio immigrazione della Questura di Taranto è stato invece affidato il non facile compito di identificare tutti i migranti con particolare attenzione ai sedicenti minorenni la cui età dovrà essere accertata.
Nel frattempo i carabinieri della compagnia di Manduria hanno fermato due presunti scafisti di nazionalità ucraina accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Gli investigatori sono entrati in possesso di un video che riprende le fasi dello sbarco e che ha consentito l'identificazione dei due scafisti. I due indagati interrogati per tutto il pomeriggio nella stazione die carabinieri di Avetrana, sono stati rinchiusi nel carcere di Taranto a disposizione della magistratura che dovrà convalidare il fermo. L’imbarcazione utilizzato per il trasporto non sarebbe stata ancora trovata. (Nella foto di Giovanni Loppo il momento del fermo dei due presunti scafisti)
Nazareno Dinoi su Quotidiano di Taranto
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