Un forte segnale di solidarietà lo hanno offerto ieri gli avetranesi nell’accogliere i 73 migranti affamati e stremati sbarcati all’alba. I primi ad attivarsi, dopo i carabinieri che hanno scortato i clandestini in paese, sono stati i politici. Il vicesindaco di Avetrana, Alessandro Scarciglia, di centrodestra, ha chiesto ed ha ottenuto il supporto dell’esponente di opposizione, il consigliere comunale Emanuele Micelli, del partito democratico assieme al quale ha coordinato gli interventi. È toccato poi alle associazioni di volontariato e ai cittadini dare prova di come di fronte al bisogno dei più deboli si possano e si debbano superare gli steccati delle ideologie e della politica. Un comportamento unanime che ha fatto dimenticare quel 33% di voti concessi a Salvini e alla Meloni nelle recenti elezioni. A pareggiare più di tutti i conti con quelle percentuali di intolleranza di chi predica «i porti chiusi», è stato il ristoratore Tommaso D’Ippolito che si è presentato spontaneamente allo stadio offrendo un piatto caldo per tutti. Con l’aiuto dell’interprete, il ristoratore ha chiesto ai migranti cosa potesse preparare che fosse di loro gusto ricevendo la richiesta di una semplice pasta al sugo.
I volontari hanno poi improvvisato una mensa da campo dove è stata distribuita la pietanza. Numerosi avetranesi hanno portato posate, indumenti e scarpe che hanno donato agli extracomunitari. La calorosa accoglienza mostrata nello stadio non è stata gradita sui social dove sono circolati pareri in maggioranza contrari a ciò che si è visto. La risposta indiretta all’intolleranza del web l’ha fornita ancora una volta il ristoratore. «Non m’importa quello che si dice in giro, io sento di aver fatto il mio dovere aiutando chi aveva bisogno; ho ascoltato la lezione dei miei nonni che mi raccontavano di quando molti avetranesi partivano in Germania dove venivano accolti e dove molti di loro hanno avuto fortuna e ricchezze». Stessa lezione di solidarietà l’ha dimostrata il vicesindaco di centrodestra, Scarciglia: «Di fronte a queste cose – dice – l’ideologia non centra, noi tutti prima di essere politici siamo persone civili impegnati nel volontariato e oggi abbiamo fatto quello che andava fatto. Non me ne voglia Salvini».
N.Din.
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