Giovedì, 18 Aprile 2024

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L'imprenditore-sindacalista si riferisce ad un recente episodio avvenuto nelle campagne di Avetrana dove possiede un'azienda olivicola.

De Padova: "I lupi hanno sbranato i miei tre cani, chi ci tutela?"

Lupi Lupi | © Google

«I lupi hanno sbranato i miei tre cani, tra cui un Maremmano». A scriverlo sul proprio profilo social è il presidente della Cia, Confederazione italiana agricoltori delle provincie di Taranto e Brindisi, Pietro De Padova.

L'imprenditore-sindacalista si riferisce ad un recente episodio avvenuto nelle campagne di Avetrana dove possiede un'azienda olivicola.
Sarebbe stato lì che i lupi avrebbero fatto scempio di tre cani che vivevano nella sua casa-azienda. De Padova che con l'associazione di categoria porta avanti la battaglia sui danni provocati alle imprese agricole e zootecniche dagli animali selvatici, ha reso nota la notizia dell'uccisione dei tre animali per rispondere ad un commentatore secondo il quale la soluzione naturale al problema dei danneggiamenti attribuiti ai lupi, sarebbe di dotare le aziende di cani-guardiani che «per la loro genetica scrive sono predisposti per tali problematiche».
La risposta di De Padova è stata questa. «Non è molto semplice come dice lei, hanno sbranato anche i miei tre cani guardiani tra cui un maremmano; amo i cani prosegue il commento - e quando vedi i tuoi amici a quattro zampe sbranati, la visione delle cose da fare non è aumentare il numero di cani maremmani, ma portare il lupo nel suo habitat».
Partendo dall'accertata presenza di un branco di lupi che da mesi si aggira nei campi tra Manduria, Avetrana e Porto Cesareo, il numero uno della Confederazione degli imprenditori agricoli delle due province Taranto e Brindisi, giusto una settimana priva aveva pubblicato un suo intervento che documentava fotograficamente il danno provocato da lupi ed altri animali selvatici agli impianti irrigui del territorio.
Secondo De Padova, le tubature trovate rotte da cui si perde una quantità consistente di acqua, sono il risultato dei morsi di animali in cerca d'acqua.
«Invito chi di competenza scriveva De Padova in quella occasione -, a mettere in sicurezza i luoghi da questa improvvisa presenza e porre rimedio ad eventuali danni arrecati o meglio ad evitare il verificarsi di questi spiacevoli eventi; se vi sono animali protetti come il Lupo - prosegue De Padova - vanno risarciti i danni che arrecano e vanno tutelati anche tutti gli altri animali domestici, da cortile e gli allevamenti».
La consapevolezza del «rischio lupi» nell'estremo versante orientale della provincia jonica, trae origine dal ritrovamento nelle campagne di Avetrana, il 10 settembre scorso, di un cucciolo di lupo ferito.
Prelevato dai carabinieri del gruppo forestale, l'animale è stato affidato ai veterinari dell'Osservatorio faunistico regionale di Bitetto, in provincia di Bari.

Nazareno Dinoi su Quotidiano di Taranto

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2 commenti

  • LeoLeo
    dom 25 novembre 2018 12:19 rispondi a LeoLeo

    Si parla di habitat dei lupi, ma sappiamo tutti che la macchia mediterranea è stata distrutta da noi coltivando ulivi e vigneti (un po' come fanno con le foreste piantandoci palme da olio) distruggendo il "LORO" habitat naturale, quello di lupi, volpi, tartarughe terrestri etc...tutti animali PROTETTI. Forse, caro de Padova, questa è anche casa loro!

  • lorenzo
    gio 27 settembre 2018 09:17 rispondi a lorenzo

    Caro De Padova, ci vogliono foto comprovanti che siano veri lupi o semplicemente incroci con cani di tipo randagio. Il ritrovamento del cucciolo da lei menzionato non fa testo. Con le trappole fotografiche si potrebbe averne prova certa avvalorante la sua tesi che, se fosse vera, sarebbe grave aver inserito il lupo in questo contesto ambientale. La vedo dura avvalorare teorie di arrivo del predatore molto schivo e diffidente, da solo partendo dal Pollino in Calabria per assestarsi e mettere Famiglia in zona non consona al suo habitat. Più facile che qualcuno, avendo lupi in cattività li abbia poi liberati. Mi spiace molto per i suoi cani. Tanto

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