La linea green nell’imbottigliamento del vino non piace ai pugliesi, ai produttori del Primitivo soprattutto che continuano a sostenere l’equazione: bottiglia pesante uguale a vino buono. Viceversa: bottiglia leggera, prodotto di scarsa qualità. E gli addetti ai lavori del Nord parlano già di “detrattori” riferendosi appunto ai vinificatori del Primitivo. La discussione è nata durante un convegno a Bari dove erano presenti i rappresentanti di diverse cantine italiane. Lo scontro è nato proprio da due major dell’imbottigliamento: la toscana Banfi Wines e la pugliese Cantine San Marzano. “Il mercato non è pronto, la bottiglia pesante è ancora una sorta di status simbol legato alla qualità del vino, soprattutto in determinati mercati”, ha detto Mauro di Maggio, direttore di Cantina San Marzano.
Più attenti all’ambiente invece i toscani che hanno ridotto notevolmente il peso delle proprie bottiglie ottenendo così riconoscimenti ambientali. “I benefici ambientali ottenuti – ha spiegato la dirigenza di Castello Banfi – si possono riassumere in un risparmio di materie prime, di energia e, dunque, di emissioni di anidride carbonica”.
Anche a Manduria i pareri sono discordanti. A sostenere la linea della leggerezza, ad esempio, è il direttore del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria doc, Adriano Pasculli De Angelis: «la sostenibilità ambientale – dice - è il futuro del commercio mondiale». Il presidente della Cantolio, Francesco Delle Grottaglie, resta invece ancorato alle tradizioni e si rifà alla tesi del manager di San Marzano. Con una buona apertura al verde, però. «Siamo anche noi favorevoli alla sostenibilità ambientale e per questo abbiamo alleggerito molte nostre produzioni; preferiamo però, almeno per alcune linee particolari, restare ancorati alla tradizione della bottiglia pesante che, c’è da dire, viene ancora apprezzata in alcuni mercati soprattutto dei paesi orientali».Il peso delle bottiglie di vino oscilla dai 350 grammi sino a 750 grammi del Primitivo della tradizione.
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