La tomba della ricca famiglia Messapica riportata alla luce in via Mandorle d’oro a Manduria, durante i lavori di scavo per il metano, è stata riempita di terra avendo l’accortezza di preservare le decorazioni con una speciale pellicola protettiva e lastre di polistirolo. A giorni tutto lo scavo sarà interrato completamente e l’antica dimora funeraria tornerà nell’oblio dove è rimasta per circa due secoli e mezzo. In queste ultime ore erano circolate voci di un suo possibile recupero così come era stato ipotizzato nel momento del suo ritrovamento quando, l’entusiasmo dettato dalla bellezza della greca colorata di rosso e blu che orlava il bordo perfettamente levigato con intonaco, aveva fatto sperare in un miracolo.
Lo stesso personale della Soprintendenza archeologica, in un post pubblicato sul profilo ufficiale Facebook, aveva fatto intendere che l’importante reperto non sarebbe stato interrato. Poi si è dovuto fare i conti con le spese così nessuno, dalla Soprintendenza al Comune ha voluto sopportare l’investimento necessario per tagliare la tomba, estrarla e predisporla per una futura esposizione nel museo della cultura Messapica di Manduria. La stessa cosa era stata fatta alcuni anni fa con una sepoltura di un neonato la cui esposizione al pubblico, per la verità, non è mai avvenuta se non in determinate occasioni come in alcune fiere del settore.
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