Il sindaco di Sava, Dario Iaia, interviene ancora una volta per stringere i tempi sulla realizzazione del depuratore in consorzio con Manduria. In una lettera inviata al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e ai vertici degli assessorati regionali competenti, all’Aqp e, per conoscenza al prefetto di Taranto e alla commissione straordinaria del comune di Manduria, il primo cittadino definisce «non più tollerabili ulteriori ritardi ed estremamente chiare, dal punto di vista normativo, le responsabilità penali, ambientali, civili e contabili», derivanti da quello che definisce «immane ritardo».
Riferendosi alle opposizioni dei settori ambientalisti e delle popolazioni contrarie alla sede individuata dalla Regione Puglia (Urmo Belsito, marine di Manduria), il sindaco Iaia invita le autorità preposte a «non perdere più tempo inseguendo o dando peso – si legge nella lettera – a posizioni demagogiche e medievali che ci allontanano sempre di più e volutamente alla soluzione».
Sollevando l’amministrazione di Sava da ogni responsabilità penale ed economica oltre che ambientale derivate dallo stato di cose, il sindaco Iaia richiama la situazione del vecchio depuratore di Manduria le cui condizioni, chiosa Iaia, «meriterebbero di essere oggetto di verifica da ogni punto di vista».
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5 commenti
lorenzo
mer 11 luglio 2018 06:13 rispondi a lorenzo...e se il depuratore l'avessero ubicato a piri piri?
tom61
ven 13 luglio 2018 02:30 rispondi a tom61purtroppo piri piri non è comune di sava
lorenzo
sab 14 luglio 2018 04:44 rispondi a lorenzoTorre Ovo? Insomma dove vanno i savesi al mare
giovanni perrucci
mer 11 luglio 2018 01:03 rispondi a giovanni perrucciSolito disco...lo sentiamo dal 2012...
Josef Küsperth
mer 11 luglio 2018 10:22 rispondi a Josef KüsperthPuò darsi che Sava e Manduria abbiano bisogno di un comune impianto di trattamento delle acque reflue. Perché il comune impianto di trattamento delle acque reflue non si sviluppa quindi sul confine municipale tra Sava e Manduria? Invece, si discute per anni con un vicino (Avetrana), che non vuole essere la fossa settica di Manduria e Sava.