Da oggi il processo nato dall’inchiesta sui presunti intrecci tra mafia e politica che ha dato poi origine allo scioglimento del Comune di Manduria per infiltrazioni con la criminalità organizzata, entra nella parte politica delle contestazioni. Tra oggi e martedì prossimo, infatti, nell’aula bunker del Tribunale di Lecce si discuteranno le posizioni dei tre imputati, Massimiliano Rossano, Nicola Dimonopoli e Agostino De Pasquale, i primi due politici mentre il terzo è ritenuto essere un presunto “collettore” della criminalità, le cui accuse hanno maggiormente convinto la commissione d’accesso antimafia a proporre il decreto di scioglimento puntualmente avvenuto quando il Consiglio comunale era stato nel frattempo esautorato per le dimissioni della maggioranza dei consiglieri per sfiducia nei confronti del sindaco Roberto Massafra.
Oggi ad affrontare la difesa dell’ex assessore Rossano e dell’imprenditore De Pasquale saranno i loro rispettivi avvocati, Nicola Marseglia e Lorenzo Bullo. Martedì prossimo invece toccherà all’avvocato Franz Pesare difendere le sorti dell’ex presidente del Consiglio, Dimonopoli. I primi due sono accusati di aver fatto parte dell’associazione criminale capeggiata da Antonio Campeggio, detto “scippatore”, mentre Dimonopoli di scambio di voti con il presunto capo clan che in cambio, sostiene l’accusa, avrebbe condizionato alcune scelte politiche della passata amministrazione.
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