I rarissimi esemplari di “Fratino”, razza di uccelli acquatici che avevano nidificato sulla spiaggia della Salina dei Monaci, area protetta situata lungo il tratto di costa di Manduria, non hanno potuto vedere la luce così come avevano speravano gli ambientalisti. La covata composta da tre uova è stata depredata da sconosciuti che hanno lasciato sul posto la traccia della loro presenza: un uovo frantumato. La foto della barbarie, diversamente non si può definire tale gesto, è stata resa pubblica dall’animalista manduriano, Francesco Di Lauro. L’esponente jonico del Wwf ha raccolto la testimonianza di una signora la quale sostiene di aver visto tre ragazzi che si portavano via le uova mancanti. Triste fine per i volativi la cui presenza in quel luogo era stata segnalata dal naturalista e guida escursionistica ostunese, Enzo Suma, autore di un appello fatto girare sui social che si proponeva di creare una task force di volontari disposti a fare da guardia alla nidiata sino alla schiusa delle uova che non sarebbe tardata.
Purtroppo hanno fatto prima i vandali, inconsapevoli probabilmente, dell’importanza naturalistica di quella presenza.«Le Riserve naturali (l’organismo deputato al controllo e alla cura della zona protetta, NdR), si stanno già attivando per l’installazione di una gabbia di protezione del nido e di paletti di recinzione», scriveva su Facebook Suma illudendosi che la cosa si sarebbe poi fatta. A dare peso alla gravità dell’episodio è l’esponente del Wwf, Di Lauro. «Pochi sanno – dichiara - che il Fratino è un uccello molto raro che nidifica in Italia e ancora meno sanno che ne sono state censite non più di 400 coppie nidificanti su tutto il territorio nazionale».
Prendendo spunto da un altro ritrovamento di due nidiate a pochi chilometri di distanza sullo stesso litorale, Di Lauro non risparmia critiche a chi avrebbe dovuto vigilare e non lo ha fatto. «Accadeva all’inizio dell’area protetta, lato Specchiarica – spiega - mentre a Campomarino di Maruggio (spiaggia confinante con il litorale manduriano, NdR), su una spiaggia non soggetta a particolari vincoli, il nido è stato messo in sicurezza e protetto; a Manduria, in area naturale protetta – aggiunge - il nido è finito in frittata».
«Permettere questo – insiste il naturalista - è semplicemente barbarie, prima che disarmante inadeguatezza di chi è demandato a proteggere questi siti».
N.D.
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1 commento
Alessandro il grande
mar 5 giugno 2018 11:07 rispondi a Alessandro il grandeMolto probabilmente le vuova non si sarebbero mai schiuse perché vanno capovolte un due tre volte al giorno per evitare che il tuorlo si attacchi al guscio e poi dopo tre quattro giorni dall' a deposizione primo vuovo devono essere covate altrimenti l embrione non si formerà mai..diverso sarebbe se incoscienti vanno in continuazione a dare fastidio al nido..