La piccola comunità di Uggiano Montefusco è sconvolta per la morte di don Giovanni Marrazza, il sacerdote a riposto il cui corpo senza vita è stato trovato l’altro ieri sera in un vigneto alla periferia della frazione manduriana. Nel piccolo borgo non si parla d’altro.
Dell’88enne si erano perse le tracce sabato scorso, ultimo giorno in cui sarebbe stato visto allontanarsi da casa. L’allarme è poi scattato mercoledì con il ritrovamento prima della macchina e poi del cadavere. L’anziano per i suoi vicini era un religioso solitario ma molto loquace, amava la compagnia e poter scambiare due chiacchiere con chiunque. «Era sempre gentile, un uomo di cultura», racconta un passante. Quasi tutti a Uggiano Montefusco conoscevano Don Giovanni: il religioso, di origini messapiche, apparteneva alla curia di Torino dove aveva svolto funzioni sacerdotali in diverse parrocchie e un paio di anni fa aveva deciso di trascorrere la vecchiaia nel suo paese di nascita.
E proprio in via Millo 35, nella sua casa di proprietà, il don è stato visto l’ultima volta cinque giorni fa «con il suo trolley rosso con il quale andava a fare compere al marcato», spiegano i vicini i quali non credono che la sua scomparsa sia legata in qualche modo a quelle recentissime avvenute in circostanze simili: degli anziani ritrovati morti in campagne e nelle proprie auto bruciate. «Forse solo un malore», spiegano. Eppure dalle loro voci emerge un nuovo particolare: due anni fa all’incirca, quando era appena rientrato dal Piemonte, il religioso aveva ritrovato la sua Fiat Punto priva di batteria e di tutte e quattro le ruote. «Una bravata di alcuni teppistelli. Nessuno avrebbe fatto del male a Giovanni», sostengono sempre i suoi compaesani. «Amava passeggiare tra le campagne e nelle chiese anche quelle sconsacrate», dice un vicino di casa che racconta inoltre quanto l’anziano sacerdote fosse spaventato da quell’episodio tanto che ogni volta che rientrava a casa con la sua automobile toglieva i cavi della batteria «perché aveva paura che gliela rubassero».
A parte questo episodio, nessun’altra ombra nella vita del religioso. Tranne quella davvero inspiegabile della sua auto bruciata. Da chi? E Perché? E quando? A queste ed altre domande stanno cercando di dare risposta le indagini dei carabinieri della stazione di Manduria al comando del luogotenente Elio Errico, che al momento non escludono nessuna pista. Una prima risposta sulla causa del decesso la darà l’autopsia che sarà eseguita martedì prossimo dal medico legale Giampiero Bottari su incaricato del pubblico ministero Filomena Di Tursi titolare dell’inchiesta affidata ai militari dell’Arma che stanno scandagliando nella vita del prelato partendo dai tabulati telefonici.
Marzia Baldari
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