Le due serate, “La notte dei cantastorie” e “La Festa della Voce di Manduria” organizzate da questo quotidiano web e cartaceo, ricche di emozioni e di riflessioni, si sono concluse con successo e grande partecipazione, sia dal vivo che nella nostra diretta streaming. Trecento spettatori circa per entrambi gli eventi e più di mille seicento visualizzazioni in un solo giorno hanno regalato a tutti noi, collaboratori e giornalisti della Voce, una grande soddisfazione.
Coccolati dall’atmosfera rilassante della location del Parco Malorgio, gli spettatori hanno goduto di due spettacoli all’insegna della tradizione, grazie ai cantastorie e musicisti Gianni Vico, Gino Cesaria, Vanni Schiavoni, Enzo Marenaci, Antonio Panzera e Pasquale Quaranta rimanendo incollati alle sedute per tutte le ore di svolgimento, e di approfondimento con gli ospiti della Festa della Voce.
Kermesse che, giunta alla sua XIII edizione, anche quest’anno, è stata preceduta da una preparazione meticolosa da tutto lo staff: per la scelta dei temi da affrontare, degli ospiti e dell’organizzazione con l’obiettivo di affrontare argomenti attuali e interessanti cercando di indurre lo spettatore alla riflessione. La scelta tematica, stavolta ricaduta sulle libertà e, in particolare, libertà di genere sviscerata dalle parole intime e commoventi di una famiglia manduriana, i Tripaldi - Caldarola, che hanno portato sul palco il racconto del coming out del proprio figlio e gli ingredienti di un rapporto genitoriale sano, civile e colmo d’amore; libertà di stampa, con la partecipazione dello stesso direttore della Voce, Nazareno Dinoi, momento nel quale si è affrontato il disequilibrio tra la facilità di una querela e il lavoro rischioso e impegnativo di un giornalista; libertà sportiva e il difficile caso Santapaola del Cosenza Calcio dibattuta tra il professionista Antonio Erario e gli ospiti Giulio Detratis e Manolo Gennari. E ancora di mancata integrazione scolastica e libertà negate a partire dalla storia di Ludo, bambino affetto da una sindrome generica rara e della stessa madre, Fabiola Molendini, impegnata da sette anni in battaglie contro le ingiustizie sociali di Manduria e comuni limitrofi.
Discussioni trasversali che hanno garantito un’edizione completa e altrettanto fresca, grazie agli intermezzi teatrali degli abili Leonardo Attanasio e Vito Sgobba e delle cantanti veterane della Festa: Katia Minerva, Shelly Stranieri e Serena Caló, bravissime cantanti manduriane accompagnate dall’immancabile duo al sax e alla tastiera Raffaele Vaccaro e Gianluca Lilla Parco.
Grazie, quindi, a tutti coloro che hanno reso godibile la resa degli eventi: tutti gli ospiti, gli artisti, i cantastorie, gli organizzatori, gli attori, i presentatori, gli sponsor e, sopratutto, voi lettori della Voce di Manduria.
Marzia Baldari
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