
La corte dell’Appello di Bari ha diminuito la pena inflitta in primo grado al manduriano Alessio Scialpi, protagonista nel 2020 della clamorosa evasione di massa dal carcere di Foggia. Condannato dai primi giudici a tredici mesi di reclusione, il 28enne difeso dall’avvocato Davide Parlatano ha quadi dimezzano il conto dovendo scontare solo 8 mesi.
I giudici di Appello hanno accolto la tesi del difensore che ha fatto applicare l’attenuante per essersi il suo assistito consegnato ai carabinieri. Attenuante questa che fu rigettata dal Tribunale di Foggia sulla base della circostanza secondo la quale l’evaso, prima di costituirsi aveva già raggiunto la propria abitazione e che quindi era passato del tempo dall’evasione con conseguente disapplicazione dell’attenuante.
Scialpi era tra i 72 detenuti che tre anni e mezzo fa s’impadronirono del carcere di Foggia riuscendo ad evadere sotto le telecamere di sorveglianza che ripresero la spettacolare fuga di massa dal portone principale del penitenziario.
Il suo nome era comparso nell’elenco dei settantadue detenuti evasi al termine di una violenta rivolta che provocò ingenti danni e numerosi feriti tra gli agenti di custodia e tra gli stessi reclusi. La sommossa di cui il manduriano si era reso partecipe aveva provocato danni per circa 500mila euro con la distruzione della mobilia, porte e infissi di alcune sezioni della casa circondariale. I detenuti avrebbero anche divelto gli apparati elettronici e il sistema di telecamere di sicurezza.
La rabbia dei reclusi era nata dalle restrizioni pandemiche che limitavano gl’incontri con i familiari. Due giorni dopo la fuga il manduriano raggiunse Manduria con mezzi di fortuna insieme ad un suo compagno di cella. Rifugiatosi in un casolare di campagna nelle terre del Primitivo, il venticinquenne prese contatti con il padre che lo convinse a costituirsi. Nel frattempo i carabinieri della compagnia di Manduria erano già sulle tracce dell’evaso che li anticipò di poco facendosi accompagnare in caserma dal padre e dal suo avvocato. L’allora 25enne si giustificò dicendo di essere stato travolto dagli eventi e di aver temuto di essere ucciso durante il trambusto della rivolta. Aveva poi raccontato il clima di terrore che si era diffuso tra i detenuti preoccupati di un possibile contagio dal virus. Secondo il suo racconto, lui e l’altro compagno di evasione raggiunsero Manduria percorrendo a piedi lunghe distanze tra i campi e viaggiando con mezzi di fortuna senza commettere furti di autovetture. Scialpi era stato arrestato nel 2016 e condannato perché accusato di far parte di una banda di rapinatori seriali specializzati negli assalti ai supermercati soprattutto della provincia di Brindisi. Due anni dopo fu trasferito nel carcere di Foggia.
Nazareno Dinoi
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
1 commento
greg
sab 2 settembre 2023 01:49 rispondi a gregbravi questa è l italia che ci meritiamo..chi fa il suo nna sarda,e a chi non fa il suo nna sarda e mmenza....