Della mancata bonifica della vecchia discarica «Li Cicci», incendiata due volte, rimessa in sicurezza e depredata altrettante volte, ne dovranno rispondere i due ingegneri del Comune di Manduria che si sono succeduti dal 2009 al 2017. I due tecnici, non più in servizio, sono indagati dalla Procura della Repubblica di Taranto per reati ambientali.
Il Comune di Manduria, individuato come parte offesa dal pubblico ministero che ha condotto le indagini, si costituirà parte civile nell’eventuale processo che si aprirà nei confronti dei due ex ingegneri comunali dell’ente Messapica, Antonio Pescatore e il suo successore Emanuele Orlando, indagati entrambi per reati ambientali. I due tecnici, il primo di ruolo in pensione, il secondo incaricato esterno ora non più a contratto, sono accusati, ognuno con differenti livelli di responsabilità, di non aver messo in atto misure tese a bonificare o comunque ad impedire che la vecchia discarica dismessa «Li Cicci», già riconosciuta come «bomba ecologica» mai bonificata, continuasse ad inquinare la falda.
La giunta comunale presieduta dal sindaco Gregorio Pecoraro, ha dato mandato al responsabile dell’ufficio legale interno di individuare un professionista a cui affidare la difese del comune. L’avvocato su cui ricadrà la scelta, si dovrà presentare al Tribunale di Taranto il prossimo 13 ottobre per presentare la costituzione di parte lesa davanti al giudice delle udienze preliminari. Il gup dovrà rispondere alla richiesta di rinvio a giudizio degli imputati così come richiesto dalla pubblica accusa.
I fatti contestati ai due dirigenti tecnici, coprono un periodo che va dal 2009 sino al 2017. Risale a tredici anni fa il sequestro della discarica eseguito dalla Guardia di Finanza titolare di un’inchiesta sull’omessa opera di post gestione da parte della società che l’aveva sfruttata per diversi anni. L’opera «Li Cicci» che prende il nome dalla contrada situata alla periferia est di Manduria, ha raccolto i rifiuti solidi solidi urbani di diciassette comuni del distretto orientale ionico e al suo completamento non è stata mai bonificata così come prevedeva il contratto di gestione. Per questo l’amministratore della società finì sotto processo e condannato senza adempiere alla costosissima bonifica del sito.
Toccò quindi al comune Messapico fare un primo intervento di messa in sicurezza ricoprendo i cumuli di spazzatura con della guaina impermeabile che nel 2013 fu incendiata da sconosciuti. Dopo quel primo incendio, l’allora ingegnere Pastore rimediò con un intervento di somma urgenza. Nel 2017 un secondo incendio, anche quello ad opera di sconosciuti, rimise allo scoperto i rifiuti. Ci fu allora un sopralluogo di una delegazione di parlamentari grillini guidata dalla deputa di Erchie, Anna Macina, che risollevò il problema della mancata bonifica e del perdurare dell’inquinamento del sottosuolo. Il blitz dei pentastellati riaccese i riflettori sulla bomba ecologica e diede vita ad una nuova inchiesta culminata con l’iscrizione sul registro degli indagati dei tecnici succedutesi negli anni, culminata con la richiesta di rinvio a giudizio su cui dovrà esprimersi il gup nell’udienza di ottobre.
Nel frattempo la discarica «Li Cicci», opera gemella dell’attuale «La Chianca» ancora in attività, situata a trecento metri in linea d’aria, è stata rimessa in sicurezza con un investimento regionale di circa un milione e mezzo di euro, ma non è stata ancora bonificata. Le ultime analisi dei pozzi sentinella, risultati inquinati, risalgono al 2017.
Nazareno Dinoi
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7 commenti
Grgorio1
gio 1 settembre 2022 08:48 rispondi a Grgorio1...spero tanto che, CHI SBAGLIA PAGA, mmmhhh , ho i miei dubbi, saranno discolpati e, lo Stato sarà costretto a risarcire, poi a distanza di anni gli dedicheranno una via e , perché no , gli faranno una statua , chiaramente con la FACCIA DI BRONZO !! P.s. Questo vale anche per i Signori della nostra amministrazione ????
Antonio Scarciglia
mer 31 agosto 2022 07:35 rispondi a Antonio ScarcigliaIl Tribunale di Taranto, invece di perdere tempo per vendere la "masseria li cicci" a qualche personaggio a loro vicino, avrebbero potuto essere più accorti alla discarica, che puntualmente veniva incendiata durante l'estate che ho avuto modo di vedere vivendo nella struttura della "masseria" dal 1988. Sappiate che nella masseria ci sono ancora io e non l'amico degli amici del Tribunale di Taranto .
Vincenzo ditaranto
mer 31 agosto 2022 04:15 rispondi a Vincenzo ditarantoLei c'è Sig Antonio Scarciglia ma c è sempre stato senza nessuna autorizzazione. Mi dispiace per lei ma la proprietà secondo gli atti notarili non è sua e non lo è mai stata e mai lo sarà. Se ne faccia una ragione. La saluto cordialmente
Mimmo
mar 30 agosto 2022 06:43 rispondi a Mimmo...alla fine della STORIA paga il fesso Manduriano,, e quelli erano BRAVA gente magari hanno fatto altro in ufficio STATALE 😠😠😠
Dinoi
mar 30 agosto 2022 05:13 rispondi a DinoiStessa cosa avviene oggi per altri siti. I lupi perdono il pelo ma non il vizio.
Manduriano
mar 30 agosto 2022 01:08 rispondi a MandurianoA Manduria purtroppo solo puzza e casi in aumento di tumori vari . Oltre al danno, anche la beffa dell'aumento della tassa sui rifiuti . Questi rifiuti arrivano da oltre venti comuni altri della regione, ma come premio l'aumento e le puzze varie. Finché il Manduriano Primitivo nn si sveglierà, finirà sempre tutto a tarallucci e vino (passatemi il paragone) colpa anche e soprattutto della politica e dei politici collusi.
Lorenzo
mar 30 agosto 2022 08:02 rispondi a LorenzoAttenzione caro Sindaco, stessa cosa vale per le Riserve Naturali. O no? Ucci Ucci sento che anche li, specie al Chidro e alla Salina, qualcosa si potrebbe muovere. Forse, direttamente da Bruxelles sono venuti a verificare in che condizioni sono tenute le Riserve, visto che sono SIC, siti di interesse comunitario e non di interesse... Privato. 🤣🤣🤣🤣🤣