Il prossimo 3 giugno è previsto il rinnovo del collegio sindacale del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria. I tre uscenti rappresentano le tre principali cantine manduriane che dovrebbero essere riconfermati ma negli ambienti si invoca il cambiamento promesso nel suo insediamento dalla neo presidentessa Novella Pastorelli.
Per la nuova presidenza del Consorzio di tutela de Primitivo di Manduria, è arrivato il momento della resa dei conti e dimostrare l’annunciata discontinuità con il passato. Un compito non facile che tocca all’imprenditrice del vino e avvocatessa Novella Pastorelli, prima donna a capo di un organismo storicamente pensato sempre al maschile, la quale deve dare soddisfazione alle imprese di nicchia che l’hanno sostenuta per la conquista del Consorzio. Quelle che si distinguono dai colossi della vendita del vino in cisterne con i quali non è mai corso buon sangue. L’occasione aspetta Pastorelli il prossimo 3 giugno quando il consiglio d’amministrazione da lei presieduto dovrà rinnovare le cariche del collegio sindacale del consorzio. L’importante organo di controllo uscente che si occupa della vigilanza sull'attività degli amministratori e il controllo della gestione nel rispetto della legge e dell'atto costitutivo, è espressione del vecchio governo che in questo nuovo conserva ancora la maggioranza, non numerica ma di peso in quote.
Accettate con qualche mal di pancia le modifiche al disciplinare, anche queste «figlie» del precedente CdA, la dimostrazione del rinnovamento deve necessariamente dare ora i suoi frutti nella nomina dei tre membri del collegio, due dei quali, seguendo la logica del «nuovo», dovranno rappresentare la costola più debole del settore, quella appunto che ha dato la spinta per l’elezione della neo presidente. I sindaci uscenti sono tutti specchio delle tre realtà produttive più ricche in termini di soci conferitori e di quantità del vino prodotto: Antonio Varesino della «Cantina Produttori Vini» (17.234.234 euro di fatturato nel 2020); Giuseppe Biasco della «Cooperativa Cantolio» (11.128.703 euro di fatturato nel 2020) e Giulio Rossetti della Cantina Cooperativa Pliniana (7.758.141euro di fatturato nel 2020). Tutti di Manduria, tutti grandi produttori ed esportatori di Primitivo in cisterne, oltre che imbottigliatori di etichette proprie, che cercherebbero di blindare il trio o al limite di fare un cambio di staffetta con altri esponenti della stessa cerchia. Obiettivo raggiungibile, questo, potendo contare sui cinque noni dei consiglieri d’amministrazione. Per questo tutti gli occhi (e le speranze per molti) sono puntati sulla presidentessa che dovrà sfoderare le sue capacità di mediazione se non vorrà perdere la faccia e, in un certo senso, ammettere la sconfitta.
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