Giovedì, 28 Marzo 2024

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Da pare di chi quotidianamente combatte con le lentezze del sistema pubblico soprattutto in ambito di Salute

I pazienti affetti da malattie neuromuscolari scrivono a Emiliano

Paziente Paziente © La Voce di Manduria

Egregio Presidente Emiliano, chi scrive rappresenta pazienti, famiglie, sostenitori, rappresentanti, cittadini che attraverso la propria voglia di essere e fare volontariato, quotidianamente combatte con le lentezze del sistema pubblico soprattutto in ambito di Salute.

Siamo un gruppo di associazioni di pazienti affetti da malattie neuromuscolari, UILDM – Unione italiana Lotta alla Distrofia Muscolare e AISLA – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, che da tempo cercano di dialogare con la Regione e i suoi rappresentanti circa l'opportunità (così come accaduto in altre regioni) di aprire un Centro Clinico NeMO, Centro Specializzato nella presa in carico del paziente affetto da malattia neuromuscolare.

Il primo confronto è avvenuto nell'anno 2014 dove l'allora Assessore alla Sanità rimase entusiasta del progetto tanto da promettere a breve un dialogo tecnico al fine di valutare la sostenibilità e la fattibilità del progetto. A questo primo confronto non è stato successivamente dato seguito.

Negli anni a venire, siamo oramai al 2022, altri confronti e altri tavoli sono stati aperti con differenti tecnici e rappresentanti regionali, questi ultimi da Lei delegati alla verifica tecnica. A differenza del passato è stato dato parere positivo alla fattibilità tecnica, economica e finanziaria.
Ciononostante per l'ennesima volta siamo di nuovo messi alla porta. Di nuovo silenzio. Tutto fermo.

Egregio Presidente Emiliano,

ogni giorno i nostri pazienti con malattie neuromuscolari e le famiglie partono verso destinazioni differenti al fine di poter essere seguiti, curati, tutelati, rassicurati e questo purtroppo avviene sempre lontano da casa, a carico delle famiglie. Le nostre famiglie sono abbandonate, dimenticate, prese in giro costantemente. Non ci sono risposte.

Quello che chiediamo, Signor Presidente, è una risposta definitiva che non deve essere per forza positiva, ma necessaria per dare serenità alle nostre famiglie oppure spegnere le aspettative che purtroppo il vostro silenzio alimenta.

Egregio Presidente Emiliano,

abbiamo il diritto sia come malati ma soprattutto come cittadini di ricevere una risposta da parte di chi dovrebbe ascoltarci e rappresentarci non solo nel momento del voto, ma anche dopo, nel momento del bisogno.

Solo per darle un dato: attualmente il network dei Centri Clinici NeMO è presente nelle seguenti regioni:

• Lombardia con due Centri (Milano e Brescia) • Trentino (Trento)
• Liguria (Arenzano)
• Lazio (Roma)

• Campania (Napoli)

• Marche (Ancona)
Si tratta di centri che attualmente sono il punto di riferimento dei nostri ragazzi, delle nostre famiglie.

Avere un Centro NeMO in Puglia significherebbe formare i medici a gestire i nostri ragazzi, avere una casa, un punto di riferimento per evitare gli spostamenti in altre regioni, avere le risposte alle nostre

domande, risparmiare soldi (privati e soprattutto pubblici), evitare di morire. Le sembrerà strano ma nel 2022 i nostri ragazzi muoiono a causa della poca competenza nella gestione di una malattia neuromuscolare: muoiono nei pronto soccorso.

Egregio Presidente Emiliano,

attendiamo fiduciosi la Sua risposta. Non pretendiamo una risposta positiva, non siamo noi a gestire i soldi pubblici ma meritiamo una risposta e non il silenzio.
Le chiediamo inoltre di non essere più rimbalzati da un referente all’altro. Siamo stanchi. Ora vogliamo solo una semplice risposta.

La ringraziamo anticipatamente del tempo che ci vorrà dedicare. Cordiali saluti,

Maurizio Conte - Unione Italiana Lotta Distrofia Muscolare
Maria Rosaria Passaro - Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica

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1 commento

  • Lochi Rosanna
    lun 30 maggio 2022 11:37 rispondi a Lochi Rosanna

    Il sud è stato cancellato dalla carta geografica..non solo non abbiamo un centro Nemo..ma soprattutto una volta scesi dalla rianimazione dopo una tracheotomia..sia stati abbandonati a noi stessi ..nessuno ci ha seguiti a casa almeno per i primi tempi..ci hanno fornito i ventilatori senza nessuno che dicesse come si usano se suonano cosa può significare ...ci hanno fornito il pallone ambu senza nessuno che ci dicesse come e quando usarlo.. assistenza zero...medici di riferimento zero..oggi mi rendo conto che in tutti questi anni siamo sopravvissuti solo e soltanto per la nostra forza.. abbiamo imparato fatto esperienza sulla nostra pelle..provo solo tanto dolore e disprezzo per questi politici che non si sono mai interessati per la sofferenza altrui..

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