Disagi al Giannuzzi per il guasto dell'apparecchio per emocromo. Dopo la ormai nota carenza di personale al pronto soccorso, si presenta un'altra emergenza che riguarda la rottura dell'apparecchio diagnostico per emocromo. Se da una parte è un evento che non è prevedibile, dall'altra ci si interroga ancora una volta sulla sicurezza che riguarda gli utenti.
Quella di ieri, è una situazione ancora più imbarazzante e complicata di quanto possa sembrare in quanto avvenuta, tra l'altro, durante il week end. Infatti, nell'impossibilità di reperire tecnici per la riparazione, i sanitari del Giannuzzi di Manduria si sono visti obbligati ad effettuare i prelievi e inviare le provette al SS Annunziata per mezzo di ambulanze. Questa pratica finisce però per ritardare di almeno tre ore i referti delle analisi in questione.
Da sottolineare che, da quanto si è potuto rilevare nell'ambiente ospedaliero, la riparazione dell'apparecchio non potrà avvenire prima di domani, per cui, se dovesse presentarsi un caso di anemia acuta in cui è richiesta una pronta trasfusione, o altra urgenza per cui è necessario eseguire l'emocromo, bisognerà attendere ore, ciò che potrebbe creare un rischio al paziente.
L'emocromo (ovvero l'esame emocromocitometrico) costituisce uno strumento diagnostico di grande importanza, in particolare per la diagnosi di varie patologie tra cui: anemia nelle diverse eziologie, carenze di piastrine, disordini autoimmuni e del midollo osseo, infezioni, infiammazioni, anomalie dell'emoglobina, leucemia ed altre. Come è stato sottolineato sia da parte di pazienti che da altri cittadini al corrente del problema, per evitare le lunghe attese, forse sarebbe stato opportuno in questi giorni in cui lo strumento del Giannuzzi è fermo, delegare un laboratorio privato in loco. Più utile sarebbe certamente se, un ospedale come quello di Manduria, potesse anche disporre di apparecchi di ricambio in caso di guasto, in modo da poter sopperire i maniera tranquilla ad ogni evenienza. In particolare per quegli strumenti indispensabili ai vari reparti ma soprattutto alla medicina d'urgenza, considerato che il Giannuzzi è in una posizione geografica strategica, per la quale si trova a servire tutta la fascia orientale jonica e i centri limitrofi delle altre province che hanno l'ospedale manduriano come punto di riferimento. A questo bisogna ricordare che da giugno a settembre, l'utenza viene aumentata da almeno centomila unità, costituita da turisti e pendolari che affollano la costa orientale jonica.
Gianluca Ceresio su Quotidiano
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2 commenti
klon
dom 4 dicembre 2022 06:41 rispondi a klonPer sviluppare un emocromo ci vogliono tre minuti...per andare a Taranto 45...non sarebbe stata meglio una mini-convenzione con un laboratorio privato qui a Manduria stesso?!?!
Antonio
lun 5 dicembre 2022 01:11 rispondi a AntonioSig Klon, non è possibile altrimenti non è possibile fare sperpero di benaro pubblico....opinione😁